Savona – Un geco deforme con un paio di zampette nate misteriosamente ai lati della bocca o un comunissimo rettile che ne ha ingoiato un altro? Sui social è scontro tra appassionati sul curioso ritrovamento di un Geco verrucoso (Hemidactylus turcicus) che sembra presentare una anomalia morfologica con la presenza, ai lati della bocca, di un paio di zampe “in più”.
Il “caso”, diffuso dal naturalista Ugo De Cresi su segnalazione di Davide De Lorenzi, ha aperto un ampio dibattito tra studiosi ma ha anche fatto scoppiare una diatriba tra appassionati di Natura sui social.
Molti attendono l’esito dell’esame dell’animale da parte della “comunità scientifica” mentre altri insinuano che si tratti di una “bufala” diffusa per cercare clamore mediatico.
Questi i fatti:
Lo scorso 27 settembre Davide De Lorenzi trova quella che gli sembra una lucertola con una stranezza: ai lati della bocca ha due zampe.
Si iscrive al gruppo “Rettili e Anfibi” e pubblica le foto dell’animale.
La maggior parte degli utenti scrive che si tratta di una ingestione di un altro esemplare e spuntano le zampe dalla bocca, ma Davide spiega (pazientemente) che no, ha proprio due zampe cresciute ai lati dell’apparato boccale.
Il naturalista Ugo De Cresi riconosce nell’animale un Geco verrucoso (Hemidactylus turcicus) e confrontatosi con Giacomo Bruni valuta che l’esemplare sia meritevole di essere posto all’attenzione dell’Università di Genova.
L’animale viene “congelato” per i successivi esami.
“Il professor Salvidio – spiega De Cresi – mi consiglia di aprire il tratto stomacale per verificarne il contenuto. Chiedo aiuto all’amico Pierpaolo Pessano ma per una serie di coincidenze non riesce ad essere a Savona. Decidiamo quindi (comprensibilmente Davide chiede supporto per il da farsi) di eseguire una laparatomia da remoto in videochiamata”.
In pratica l’animale viene “sezionato” in collegamento video/web.
L’esito dell’esame rivelerebbe, secondo gli autori della segnalazione, l’assenza di corpi estranei all’interno dell’animale tranne che per due larve simili a bigattini che porterà alla memoria di Davide il fatto che quando ha rinvenuto l’esemplare ancora sanguinante, vicino era presente proprio uno di questi vermi.
“Il mio pensiero riguarda una malformazione genetica – prosegue De Cresi – con queste due zampette ulteriori, ma atrofizzate, (simili a Chalcides chalcides) definibili espressione ectopica di un gene. Ma sono in attesa di pareri e considerazioni”.
In attesa del parere di esperti, il “caso” del Geco deforme appassiona i social