Il numero degli avvistamenti di Lupi in Liguria cresce di giorno in giorno e aumenta, da parte di appassionati di scarpinate, dei fungaioli e dei raccoglitori di castagne, la curiosità mista ad un poco di preoccupazione sul “cosa fare” se ci si dovesse trovare “faccia a faccia” con un Lupo.
Lo abbiamo domandato ad un esperto, il naturalista Ugo De Cresi che ha dichiarato di aver incontrato i Lupi per ben 46 volte e di non aver mai avuto alcun problema. Le difficoltà incontrate, invece, sono tutte legate alla estrema sospettosità del Lupo e dalla sua naturale ritrosia per l’uomo e quindi, chi lo cerca per fotografarlo e studiarlo, come fa De Cresi, ha il problema “inverso”: cercare di incontarrli.
Gli esperti ricordano che non si registrano attacchi da parte di Lupi, nei confronti degli esseri umani, da fine Ottocento e che la lunga e sanguinosa strage di animali, da parte di persone che non ne riconoscono l’importanza nell’equilibrio naturale, ha reso il Lupo estremamente “pauroso” e ben difficilmente le strade di esseri umani e lupi si incrociano per più di qualche secondo, ad essere fortunati.
“La possibilità che si possa incontrare un lupo è da una su 200mila sino a una su 2milioni a seconda della zona – spiega sorridendo De Cresi – Io ne ho incontrati 46 e sono ancora vivo”.
Secondo il naturalista occorre una precisazione fondamentale: ” perché parleremo dell’incontro con un lupo singolo e/o con più lupi” – spiega.
Partiamo da una regola valida per entrambi i casi.
“I cani vanno rigorosamente tenuti al guinzaglio, si può utilizzare una longhina per dare modo all’animale domestico di sgambare ma la situazione del cane deve restare “sempre” sotto il controllo del padrone che, lo ricordo è responsabile penalmente e civilmente di ciò che fa l’animale”.
“Moltissime persone – racconta De Cresi – mi dicono che vedono il loro cane fiutare, immobilizzarsi o abbaiare quando percepisce la presenza di un lupo. Non è così.
Il cane domestico in ambiente selvatico si allarma per qualsiasi minima variazione olfattiva o sensoriale , ovviamente compresa l’eventuale presenza di un lupo che – sostanzialmente – puzza parecchio. E’ accaduto decine di volte che persone con cani stessero passeggiando a pochissimi metri dai lupi e non se ne sono accorti”.
Secondo il naturalista occorre sgomberare il campo da allarmismi non veritieri, il lupo non è aggressivo.
“Se siete nel bosco – spiega De Cresi – siete voi che state entrando nel territorio dei selvatici che sono a loro agio nella boscaglia e ne conoscono a perfezione la composizione vegetativa, del substrato e degli esseri viventi che lo frequentano. E’ un po’ come se qualcuno venisse nel vostro salotto strillando e considerandolo casa propria”.
Se si incontra un lupo “solitario” o comunque solo, si tratta di un disperso o di una lunga azione di vita isolata su un territorio che è libero da altri nuclei familiari.
Sia che si abbia un cane al guinzaglio che si sia da solo o in gruppo la regola base è sempre la stessa: ci si ferma e si attende che l’animale, acquisita l’informazione sulla nostra presenza si allontani.
Non serve né battere le mani, né gridare e meno che meno sono valide le indicazioni sul nostro sguardo da non incrociare con quello del lupo.
“Altra imprecisione che sento spesso – spiega ancora De Cresi – è che il lupo non ci considererà una preda neanche se ci mettiamo a correre, perché i processi predatori sono regolati da altri meccanismi e soprattutto perché quando il lupo innesca una caccia non si fa vedere. Si tratta di un incontro occasionale perché i lupi, durante le azioni caccia seguono piste olfattive forti e precise”.
Se si è in auto e si incontra un lupo è bene sapere che il lupo non riconosce un’auto ferma considerandola un “tratto” del paesaggio e quindi si lascerà avvicinare entro una certa distanza. Ma se scendete dall’auto il lupo si dà immediatamente alla fuga.
Se l’auto si muove – e il lupo la concepisce come un pezzo di paesaggio che si stacca – il lupo scappa.
Se è buio e siete nel bosco ed illuminate due occhi che vi sembrano di lupi sappiate che molto probabilmente siete in errore.
“Nei test che facciamo con gli studenti di Unitre – rivela il naturalista – vengono sbagliate 7/8 risposte su 10 nell’identificazione al buio degli occhi di lupo illuminati da una torcia”.
L’incontro con più lupi oltre a rendere valide le precedenti indicazioni deve prendere in esame due aspetti importanti.
Il primo è che l’incontro un nucleo familiare è ancora più raro, perché si tratterà di uno spostamento e come tale si rendono più complesse le operazioni di allontanamento.
“Nel momento in cui avete davanti un esemplare che si sposta in gruppo – spiega ancora De Cresi – con altissima probabilità ne avete giù uno o più alle vostre spalle ed occorre quindi stare fermi più a lungo per dare il tempo all’esemplre Alpha (il capobranco) di capire che non siete una minaccia e di ricongiungersi con gli altri esemplari andando nella loro direzione”.
Alcuni incontri “concreti”:
“Nel maggio 2014 mi trovavo all’alba sul Monte Banca nei pressi di Montoggio e ho riconosciuto la sagoma di un lupo che scendeva sul sentiero.
Mi son fermato e ho controllato alle mie spalle dove due lupi si erano già accorti della mia presenza.
L’Alpha è sceso sul sentiero (io ero sottovento) e ha alzato la testa guardandomi.
Pochi secondi ed hanno scartato verso i cespugli a valle nel silenzio più assoluto”.
“Nel dicembre 2022, una signora vede dalla macchina un bellissimo esemplare di lupo e con enorme emoziona lo fotografa a brevissima distanza. Parliamo di meno di 3 metri.
I lupo scruta l’auto per capire a appena la signora mette piede a terra aprendo la portiera si dà alla fuga”.
“Nell’ottobre 2018, in ambiente Scrivia, nei pressi di Cassano Spinola. Una signora passeggia con i cani che, ignari, passano a due metri da tre lupi nascosti nel canale.
Trascorsi circa 30 minuti il gruppo di lupi esce dal canale e riprende la marcia”.
In conclusione, se decidiamo di fare una passeggiata in bosco/montagna/ambiente naturale ricordiamo che il lupo è uno dei frequentatori dell’ambiente naturale ma che resta molto più probabile essere punti da un insetto o trovarsi in pericolo a causa di presenze esterne a quelle di un Lupo. Occorre invece prestare la massima attenzione ai cani vaganti.
“Ricordo il caso di alcuni cani randagi che bussavano alla porta di una signora nell’entroterra genovese che mi ha raccontato di aver visto una tale aggressività da non poter uscire di casa”.