Genova – Avevano preso di mira soprattutto i commercianti di origini cinesi ma non disdegnavano gli appartamenti di facoltosi i componenti della banda di malviventi specializzata nei furti in appartamento con la tecnica della “chiave bulgara”. La banda è stata individuata e bloccata, con tre arresti, dai carabinieri della compagnia di Genova Centro a conclusione di un’attività d’indagine finalizzata al contrasto dei furti in abitazione nel capoluogo ligure ed in particolare nel quartiere residenziale della “Foce”.
La banda arrivava in città da fuori regione con auto in affitto per non essere individuabile e prendeva di mira soprattutto commercianti cinesi noti per la loro disponibilità di denaro contante e la passione per l’acquisto di oggetti di alto valore da tenere nelle loro abitazioni ma non venivano disdegnate neppure le abitazioni di facoltosi concittadini.
La tecnica usata era quella della “chiave bulgara”, uno speciale grimaldello in grado di aprire le porte blindate non provviste di speciali serrature contro questo tipo di “trucchetto”.
In pratica le porte vengono aperte senza segno di effrazione e i proprietari scoprono il furto solo una volta entrati in casa.
I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di 3 persone sospettate di aver commesso, in concorso tra loro, 2 furti ai danni di altrettanti imprenditori di origine cinese residenti nella città di Genova.
Si tratta di 2 uomini e 1 donna – di età compresa tra i 20 e i 40 anni – tutti cittadini georgiani e senza fissa dimora, rintracciati presso la loro base operativa sita presso un caseggiato del comune di Buggiano (Pistoia).
I componenti della banda sono stati trasferiti in carcere a Prato e Firenze-Sollicciano.
L’attività d’indagine, svolte congiuntamente dal Nucleo Operativo della Compagnia Genova-Centro e dalla Stazione Genova Forte San Giuliano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Genova, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza utili ad attribuire loro la responsabilità di 2 furti in abitazione: il primo commesso nel mese di dicembre scorso ai danni di un appartamento di via Barabino, dove i malfattori si impossessavano di contanti e monili in oro per un ammontare di circa 50.000 €, mentre il secondo, compiuto ad aprile in Via Rimassa, consentiva di asportare 2.000 € in denaro, oltre che gioielli, abbigliamento firmato e borse per un valore complessivo di 12.000 €.
Il gruppo, in entrambe le circostanze, ha utilizzato il medesimo modus operandi: raggiungevano Genova con autovettura a noleggio e, dopo un sopralluogo presso l’appartamento da depredare che veniva effettuato nei giorni antecedenti al furto, entravano in azione; un membro della banda rimaneva fuori a fare il “palo”, gli altri due salivano e, avvalendosi di una “chiave bulgara” con cui forzavano la serratura, riuscivano ad accedere nell’abitazione che mettevano a soqquadro per ricercare la descritta refurtiva portata via all’interno di buste della spesa di un noto supermercato così da passare inosservati tra le persone mentre si dileguavano tra le vie del centro città. In entrambi i casi le vittime sono imprenditori cinesi, già rientrati in possesso di taluni beni sottratti, scelti avvedutamente dai trasfertisti dopo un accurato monitoraggio nei pressi dei loro esercizi commerciali finalizzato a studiarne le abitudini e a massimizzare la “resa” delle azioni predatorie in virtù della loro propensione all’uso di beni di lusso e al possesso di liquidità.
Durante le attività di ricerca dei catturandi, svolte nel periodo 1-15 giugno in diversi comuni della Provincia di Pistoia, venivano perquisite numerose abitazioni che consentivano di rivenire svariata refurtiva – consistente in gioielli, orologi, abbigliamento firmato, borse e cinture di marchi di lusso- per la quale sono tutt’ora in corso gli accertamenti finalizzati a rintracciare i legittimi proprietari poiché presumibilmente derivanti da ulteriori furti commessi in territorio ligure.