Genova – “In attesa che si trovi una soluzione per l’invasione dei granchi blu, iniziamo a mangiarli”. La provocazione arriva dai tanti ricercatori che stanno studiando il preoccupante fenomeno dell’espansione incontrollata del crostaceo che minaccia i nostri mari ma, a settimane di allarme sui Media, ancora non si trovano nella grande distribuzione.
Eppure il granchio blu è considerato una prelibatezza in molti paesi e c’è chi li esporta con grande successo economico. Con un bel granchio del peso di circa 1 chilo, infatti, si possono condire due piatti di ottimi spaghetti e gli chef più noti stanno riempiendo i social di ricette saporite.
La grande distribuzione, con i supermercati diffusi sul territorio, non sembra ancora interessata in Liguria ma alla Coop di Castiglione Fiorentino, invece, già si vende in quantità e con grande soddisfazione della clientela.
La speranza è che il “passaparola” si diffonda presto e che da “calamità” il granchio blu si trasformi quantomeno in “risorsa” per il tempo necessario a studiare altre e magari ancora più efficaci contromisure.
La diffusione del crostaceo, originario delle coste atlantiche americane, è impressionante nel mare Adriatico dove sta seriamente minacciando la filiera della raccolta e della vendita delle vongole. In Liguria è già stato segnalato più volte e sono in corso ricerche nella zona di La Spezia dove si teme un “attacco” alle coltivazioni di mitili.
Il nome scientifico del granchio blu è Callinectes sapidus ed è originario della costa atlantica statunitense. In Italia è arrivate con le acque di zavorra delle navi cargo.
Negli anni 2000 catture saltuarie ed in alcune regioni più consistenti.
Se vengono rispettate tutte le procedure di filiera il prezzo deve essere compreso tra 8 e 14 euro al kg.
I granchi devono essere “pieni” e pesanti perché dopo la cattura progressivamente consumano le loro risorse interne: la polpa cala.
Il granchio blu è una specie aliena invasiva e fortemente impattante sulla nostra fragile biodiversità marina di sottocosta, lagunare e semi-fluviale.
Esiste in Liguria?
Si, ma in pochissimi esemplari poiché l’alto Tirreno in teoria ha acque più fredde e residuano pochissime zone di interscambio marine/fluviali importanti con caratteri lagunari.