Chiavari – Nuovo colpo di scena nelle indagini per l’omicidio di Nada Cella, la ragazza uccisa nell’ufficio de commercialista Marco Soracco il 6 maggio del 1996.
La Procura di Genova ha infatti concluso le indagini sull’omicidio ed anche in mancanza di prove specifiche emerse durante le analisi del DNA, sembra convinta a procedere nei confronti dell’unica indagata, Annalicia Cecere che era già entrata nelle indagini all’epoca dei fatti uscendone però scagionata.
Nei confronti della donna sarebbero in arrivo le aggravanti delll’accusa di omicidio volontario per crudeltà e futili motivi che aprirebbero, in caso di condanna, le porte del carcere a vita.
Ora la donna, che continua a proclamarsi innocente e sostiene di essere stata al lavoro, come addetta alle pulizie il giorno del delitto, ha 20 giorni per rispondere alle accuse.
Nelle indagini sarebbero rientrati anche il commercialista Soracco e la madre, accusati di favoreggiamento.
La Procura di Genova ha chiuso le indagini e ora potrebbe chiedere il rinvio a giudizio per aprire di fatto il processo.
In caso di archiviazione, invece, tramonterebbe ogni speranza di vedere risolto il caso che ha infiammato l’opinione pubblica con i tanti colpi di scena. Dal ritrovamento di prove non considerate adeguatamente all’epoca della prima indagine, alle telefonate anonime in cui una donna che conosceva l’attuale indagata, sostiene di averla vista nei pressi dell’ufficio del delitto, con i vestiti e lo scooter sporchi di sangue. Particolari che, però, non sarebbero stati confermati dalle recenti analisi del DNA