Genova – Tre miliardi e 508 milioni di euro alla Sanità della Liguria per la ripartizione del fondo sanitario 2024. La nostra regione riceverà 107 milioni in più rispetto al 2023.
“Oggi in Conferenza delle Regioni è stato approvato con grande senso di responsabilità il riparto del Fondo Nazionale 2024. Alla Liguria spettano 3 miliardi 508 milioni di euro, con un aumento di 107 milioni di euro rispetto al 2023, che aveva registrato uno stanziamento di 3,4 miliardi di euro. Questo incremento di risorse è fondamentale per garantire un servizio sanitario rispondente alle esigenze della nostra popolazione, soprattutto in una regione con un alto tasso di anzianità come la nostra. Continueremo a lavorare con determinazione per migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini, assicurando loro le migliori cure possibili”. Così il presidente ad Interim della Regione Liguria Alessandro Piana e l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola dopo l’approvazione da parte della Conferenza delle Regioni del riparto del Fondo Sanitario 2024.
“Si tratta di un risultato molto importante – continua l’assessore Gratarola – frutto di un lavoro iniziato mesi fa e portato avanti con estrema fermezza. Nel corso degli ultimi mesi si sono susseguiti incontri proficui come il vertice di Codroipo (UD) dove gli assessori alla Sanità delle Regioni italiane si sono confrontati sui principi da affermare nel riparto. Si è arrivati ad un risultato che riconosce alla nostra Regione la peculiarità dei maggiori costi rispetto ad altre per un indice di vecchiaia decisamente elevato. Se è vero infatti che alcune regioni hanno evidenziato le proprie necessità, inserendo la deprivazione e la povertà come fattori di rischio per le malattie, è risultato a tutti evidente che una spiccata presenza di popolazione anziana non sia un fattore di rischio, ma un costo reale: è stato quindi riconosciuto che gli anziani, che sono la parte più fragile della popolazione, siano maggiormente soggetti a malattie con un elevato costo di mantenimento in termini di farmaceutica, diagnostica e ricoveri non solo per le cure. Non vanno dimenticate le necessità socio sanitarie, strumento indispensabile nelle fasce avanzate dell’età dove si danno risposte non soltanto alle patologie croniche, ma anche ad aspetti sociali come la solitudine. Voglio ricordare infine che non si è mai interrotta l’interlocuzione con il Governo centrale attraverso la Conferenza delle Regioni al fine di stimolarlo a trovare ulteriori risorse da impiegare per rendere più agevole la gestione del Servizio Sanitario Nazionale”.