Genova – Una giornata importante quella di oggi, lunedì 29 luglio 2024, per l’aeroporto Cristoforo Colombo. In giornata si dovrebbero tenere due importanti assemblee dei Soci che potrebbero letteralmente gettare le fondamenta per la gestione dello scalo genovese sino alla scadenza delle concessioni, nel 2029 e l’arrivo della nuova gara europea di Enac per affidare una nuova concessione trentennale.
La prima dovrà valutare l’ingresso del nuovo socio privato MSC (quello delle Crociere e non solo) che ha presentato l’offerta per l’acquisto del 15% delle quote “lasciate libere” da Aeroporti di Roma del gruppo Benetton. Un ingresso che non sembra gradito, almeno in questa fase, e che potrebbe essere “contrastato” con la decisione di Camera di Commercio e dell’Autorità di sistema portuale di Genova e Savona, di esercitare la prelazione sull’acquisto.
In tal caso l’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova diventerebbe completamente “pubblico” al 100% delle quote.
Una condizione anomala in un sistema che prevede invece l’ingresso di privati per una gestione più snella e improntata “al risultato” commerciale e di traffico auspicata dai bandi europei di Enac.
Una situazione anomala ma temporanea visto che gli stessi soci pubblici che si potrebbero apprestare a “rifiutare” l’ingresso di MSC con il 15% delle quote, hanno già auspicato che possa entrare in una seconda fase, con una quota anche molto maggiore (sino al 49%) mantenendo però sempre il 51% di controllo pubblico.
Cosa possa giustificare un comportamento apparentemente contraddittorio lo potrebbe svelare il Bilancio, non ancora approvato, con perdite annunciate come “molto consistenti” e che potrebbero far scattare la necessità di un aumento di capitale.
Nella stessa riunione verrebbe inoltre nominato il nuovo consiglio di amministrazione (CdA) e le scelte verrebbero riservate ai due soci pubblici con i meccanismi che, in Italia, hanno sempre caratterizzato le nomine “pubbliche”.
Con l’azionariato strettamente pubblico (60% Adsp e 40% Camera di Commercio) e il nuovo Cda di nomina altrettanto pubblica, si andrebbe a decidere un eventuale aumento di capitale in assenza di soci potenzialmente “cattivi” e si potrebbe decidere di spalmare l’eventuale disavanzo sino a scadenza concessione, ovvero sino al 2029.
A quel punto, con i “conti sistemati” e il solido controllo pubblico dell’Aeroporto, si andrebbe a decidere il bando di gara per l’ingresso di un socio privato che dovrebbe: portare capitali freschi, progettualità e competenze ma sempre restando al di sotto della quota di controllo del 51% ovvero senza avere mai la possibilità di decidere davvero nulla.
Resta da vedere se MSC, dopo il probabile “schiaffo” del no all’ingresso con il 15% delle quote, vorrà entrare, magari con una quota maggiore, ma senza poter mettere i “puntini sulle i”.