Genova – Anche ieri sera i mezzi di Aster si sono presentati intorno alle 22 e in breve le motoseghe hanno iniziato a fare strage dei pini secolari di via Thaon di Revel, il viale alberato che si trova proprio di fronte alla stazione di Brignole.
La sentenza di condanna a morte degli alberi è stata eseguita anche ieri sera tra le proteste civili ma determinate dei genovesi contrari agli abbattimenti e delle associazioni ambientaliste e di tutela del patrimonio paesaggistico che avevano chiesto una sospensiva di qualche giorno per permettere a tecnici agronomi di fama internazionale di effettuare una contro-perizia sullo stato di salute degli alberi e per verificare la possibilità – annunciata da diversi esperti – di soluzioni alternative all’abbattimento.
Una proposta che l’assessore alle manutenzioni Mauro Avvenente ha rigettato rispondendo che gli alberi sono a grave rischio di crollo.
E proprio questo è uno dei punti oggetto dell’esposto alla Magistratura presentato dalle associazioni per chiedere che si apra una indagine su quanto sta avvenendo.
In primis, hanno spiegato le associazioni, per capire perché, se gli alberi sono davvero così “pericolosi” e grave rischio di caduta, sino a poche ore prima degli abbattimenti vi si poteva transitare a piedi, in auto e sui bus, senza alcuna limitazione o informazione del pericolo e perché non si sia ritenuto necessario chiudere la strada proprio per il rischio imminente e potenziale, degli alberi.
Poi i denuncianti chiedono che un magistrato indaghi sul perché si sostenga che gli alberi da abbattere sono stati “danneggiati” da un precedente intervento di Aster che avrebbe causato danni all’apparato radicale creando un camminamento di cemento tutto attorno agli alberi. Secondo le associazioni, se fosse confermato, si configurerebbe il danno erariale perché l’intervento precedente avrebbe causato gli abbattimenti con rilevanti costi per la pubblica amministrazione.
Infine il ricorso alla magistratura chiede di verificare quanto pubblicato da un Media locale che ha intervistato proprio i vertici di Aster che avrebbero dichiarato che per consentire i lavori per gli “assi di forza” si sarebbero dovuti tagliare e spostare proprio gli alberi che vengono ora abbattuti.
Perplessità che vanno chiarite nell’interesse del bene pubblico e degli stessi diretti interessati che potrebbero invece chiarire la loro posizione e dimostrarne la regolarità.