ospedale San Martino GenovaGenova – Restano molto gravi, all’ospedale San Martino, le condizioni della donna di 35 anni precipitata dalla finestra dell’appartamento di via Cantore dove, poco prima, si era gettata di sotto la sorella di 32 anni, deceduta sul colpo. La donna sopravvissuta ha riportato terribili ferite e rischia la paralisi per alcune lesioni gravi.
Mentre i medici lavorano per salvarle la vita e la possibilità di camminare, gli inquirenti indagano sull’episodio che sembra collegato con una incredibile vicenda familiare, fatta di maltrattamenti e dispute per l’affidamento dei figli, che vede contrapposta la vittima e l’ex marito e che potrebbe essere il motivo che ha scatenato la duplice tragedia.
Risulta infatti che la donna che si è lanciata dalla finestra avesse denunciato in passato il marito per maltrattamenti e che avesse ottenuto persino un divieto di avvicinamento a lei e ai suoi figli, proprio in seguito alla condanna dell’ex. Di recente, però, era stata fissata una udienza, per il prossimo 10 gennaio, nella quale avrebbe potuto perdere l’affidamento dei figli per la non facile situazione economica.
In pratica il marito avrebbe potuto ottenere l’affidamento dei 4 figli dai quali era stato allontanato oppure i piccoli potevano essere affidati ad una o più strutture. Una situazione che, se confermata, non giustificherebbe ma certamente renderebbe più comprensibile la disperazione della donna e la sua decisione di togliersi la vita per protesta.
Nei giorni scorsi la donna avrebbe scritto sui social una frase che oggi suona come un annuncio e quel “Dio mi aspetta” avrebbe dovuto suscitare qualche domanda e qualche intervento di strutture che, ancora una volta, sono oggetto di perplessità.
Lasciare sola una donna che rischia di dover vedere i propri figli al marito che li maltrattava non sembra accettabile in una società che si dice “civile” e l’assenza di una rete di protezione sociale, attorno alle vittime – perché anche i 4 figli sono vittime – dovrebbe far rabbrividire chiunque abbia delle responsabilità nella vicenda.
I bambini, dai 3 ai 9 anni, sono stati temporaneamente affidati ad uno zio e sono stati loro ad aprire la porta ai soccorritori quando la mamma e la zia sono precipitate dalla finestra. Un trauma che difficilmente supereranno e che rende ancora più incredibile il gesto della madre.

Rispondi