Genova – L’ondata di maltempo che ha causato danni nella zona di Certosa, in ValPolcevera sta diventando occasione di scontro politico piuttosto duro e il Movimento 5 Stelle denuncia anni ed anni di segnalazioni e di richieste di interventi di prevenzione che sono rimasti “lettera morta”.
“Altra notte di paura e allagamenti a Genova – denuncia Stefano Giordano, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle – Altra dimostrazione plastica di come il centrodestra abbia trascurato la prevenzione. Siamo stanchi di ripetere sempre le stesse raccomandazioni, inascoltati. Vedere ancora una volta le strade genovesi trasformate in fiumi è inaccettabile”.
“Due anni fa – prosegue Giordano – un Report del Consiglio nazionale degli ingegneri aveva fatto luce sui dati ed erano preoccupanti. In estrema sintesi, risultava che gli edifici in zone alluvionali ad alto e medio rischio erano 2,1 milioni, il 15% del totale; con più di 3 milioni di famiglie (16% del totale) esposte a rischio alto o medio. Tra le regioni a maggior rischio alluvionale figurava anche la Liguria e il disastro della scorsa notte in Valpolcevera ne è la prova provata”.
Il capogruppo regionale del M5S ricorda anche che “Per anni, in Consiglio comunale, come M5S abbiamo denunciato la poca, anzi scarsa lungimiranza della politica cittadina e regionale che anziché prevenire ha prestato il fianco alla fragilità rispetto ai cambiamenti climatici. Basta guardarsi intorno per capire che la pianificazione resta un miraggio: se per ogni supermercato o cementificazione a trazione centrodestra, il Comune avesse contestualmente investito in progetti sul dissesto idrogeologico, oggi avremmo un quadro ben diverso. Avremmo un quadro privo di smottamenti, frane, crolli, allagamenti che invece si verificano puntualmente su tutto il territorio regionale”.
“Una domanda al centrodestra: ma quanti fondi del Pnrr sono effettivamente stati destinati alla lotta contro il dissesto? A vedere quel che è successo stanotte a Brin, temiamo la risposta. Auspichiamo almeno che questa sia la volta buona dello scolmatore del Bisagno, ma se i tempi per far arrivare la talpa sono una cartina tornasole, non ci resta che incrociare le dita e sperare che il prossimo sia un autunno siccitoso”.
“L’eccessiva cementificazione da una parte e l’insufficiente manutenzione ordinaria e straordinaria ha definitivamente affossato la nostra città. Genova non può e non deve essere una città chiamata a gestire le emergenze grazie ai Vigili del fuoco: questa notte, grazie al loro lavoro, sono state risolte le oltre 30 emergenze. Genova deve svegliarsi, cambiare finalmente rotta e dimostrare di aver capito la lezione. Ne va della sicurezza di migliaia di cittadini”, conclude Giordano.