Imperia – Sospensione da scuola e obbligo di partecipare ad attività specifiche organizzate in collaborazione con associazioni che preservano la memoria dell’Olocausto e degli orrori nazi-fascisti. E’ la decisione presa dal Consiglio di Istituto della scuola dove studia lo studente che ha rischiato l’arresto a Praga per aver fatto un saluto romano durante una visita al Ghetto.
Una “bravata” – non risulta infatti che il ragazzo abbia “simpatie nazi-fasciste” che avrebbe potuto condurlo in prigione nel Paese dove le “espressioni” che rimandano al periodo oscuro della Storia sono punite duramente.
L’Istituto Ruffini ha deciso di non espellere lo studente per non negare il diritto allo Studio e per non rischiare di causare gravi conseguenze sul futuro del ragazzo che ha comunque dimostrato di aver compreso la gravità del gesto. Invece dovrà seguire una serie di appuntamenti organizzati proprio per trasferire la memoria dell’orrore dello sterminio di ebrei e oppositori di ogni genere, con un significato ben diverso dalla semplice “punizione”. Il preside dell’istituto si era personalmente esposto, sul luogo del gesto inqualificabile, per evitare che il ragazzo, di appena 16 anni, venisse arrestato dalle forze dell’ordine e la sanzione data al giovane gli permetterà di capire quanto grave sia stato il gesto senza per questo causare un danno irreparabile al suo futuro scolastico e di Cittadino.
Non è chiaro infatti, perché il ragazzo, al termine di una lite con delle persone per i lunghi tempi di attesa per una visita, abbia reagito con il gesto che ha subito suscitato una forte reazione delle persone presenti.
Subito sono state chiamate le forze dell’ordine e mostrato il video delle telecamere di sorveglianza che hanno “documentato” il gesto e gli agenti hanno comunicato agli insegnanti la possibilità che il ragazzo venisse arrestato e condotto negli uffici e poi in una sorta di “cella”.
L’intervento del preside della scuola ha evitato che la situazione prendesse la piega peggiore anche perchè il ragazzo ha subito mostrato pentimento ed è apparso provato e spaventato.
La decisione della scuola di sospendere e non espellere il ragazzo resta nel solco di una totale comprensione della gravità del gesto e della situazione e la possibilità di “redimersi” attraverso la frequenza a iniziative ed attività di associazioni e lo studio approfondito del periodo più buio della storia europea recente.
«In linea con i principi educativi e di inclusione e per sostenere il percorso di consapevolezza e crescita individuale degli alunni coinvolti – ha scritto la scuola – Il consiglio di Istituto ha deciso all’unanimità per un provvedimento di sospensione dalle lezioni con l’obbligo di partecipazione ad attività specifiche, grazie anche al supporto di associazioni quali Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) sez. Savona-Imperia e l’Istituto Storico della Resistenza di Imperia».