Liguria – Un bilancio decisamente positivo e ricco di soddisfazioni quello delle attività del nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale nel corso del 2024 e presentato questa mattina.
I militari hanno recuperato complessivamente 340 beni d’arte con una stima economica complessiva che supera gli 800.000 Euro ed hanno registrato 8 furti d’arte, in linea con l’anno precedente
L’attività repressiva ha portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 40 persone di cui 4 per reati in danno del paesaggio. 3 i denunciati per furto, 29 per ricettazione, 1 per contraffazione di opere d’arte ed i rimanenti per altri reati di settore. Il recupero dei beni culturali trafugati ha riguardato 184 beni di antiquariato divisi fra dipinti, sculture, beni librari/archivistici e religiosi. 156 i beni archeologici e paleontologici sequestrati ed avviati alla restituzione in favore dello Stato.- L’attività preventiva è proseguita con efficacia nell’intera regione Liguria: 38 sono state le verifiche sulla sicurezza eseguite presso Musei, Biblioteche e Archivi; 51 le aree archeologiche vigilate; 133 le aree tutelate da vincoli
paesaggistici sorvegliate e 245 i controlli effettuati in occasione di fiere, mercati antiquariali ed esercizi commerciali di settore. Quasi 6.000 sono stati i beni culturali sottoposti ad accertamenti attraverso la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando TPC di Roma che ha sviluppato i propri sistemi informatici di ricerca e controllo quali SWOADS (Stolen Works Of Art Detection System), che costituisce un sistema informatico di Intelligenza Artificiale che consente la raccolta automatica di dati e immagini provenienti da web, deep web e social media, per confrontarle con le foto delle opere d’arte da ricercare. Sono state inoltre avviate le attività di sviluppo di SWOADSnet per lo scambio di dati e metadati delle opere d’arte da controllare con i sistemi eventualmente realizzati dagli altri paesi EU.
Nel contesto delle attività divulgative e di training effettuate nel 2024: – è stata realizzata a Genova dalla Fondazione “Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura”, la mostra “LIBER. PAGINE RUBATE E RITROVATE”.
La mostra nell’ambito delle iniziative incluse nella programmazione speciale di Genova Capitale Nazionale del Libro, su proposta del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Genova, con la collaborazione scientifica della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Liguria e l’Università di Genova e il supporto di Regione Liguria e Comune di Genova, ha presentato una attenta selezione di preziosi e rari volumi illecitamente sottratti a chiese, biblioteche, archivi, librerie antiquarie, collezionisti privati, su tutto il territorio nazionale e recuperati dal Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri.
Sono proseguite le attività di formazione richieste dalle Diocesi di Genova e
Savona nell’ambito del progetto “Custodi Volontari delle Chiese”; – sono stati svolti numerosi interventi presso Istituti Scolastici della Regione
nell’ambito dei contributi dell’Arma dei Carabinieri alla “formazione della
cultura della legalità” e presso Associazioni richiedenti, sui compiti e attività
del Comando TPC nell’ambito della tutela del patrimonio culturale; – è stato realizzato un podcast nell’ambito del programma “Trafug’Arte” su
Sky Tg24 sul tentativo di furto del famoso dipinto “Crocifissione” di Peter
Brueghel il Giovane proveniente dalla chiesa di Castelnuovo Magra (SP),
reso vano dall’azione congiunta del Nucleo CC TPC di Genova e Arma
territoriale.
Tra i recentissimi recuperi operati dallo Speciale Reparto dell’Arma, si
segnalano: – tre dipinti contraffatti, falsamente attribuiti all’artista contemporaneo
Alberto Sughi (1928-2012). L’indagine diretta dalla Procura della Repubblica
di Genova ha portato all’individuazione delle opere presso una casa d’aste
genovese e all’accertamento della loro falsità;
– sei dipinti d’arte moderna verosimilmente contraffatti e attribuiti agli artisti
Schifano, Rotella, Scanavino, Guttuso, individuati a Genova, nella flagranza
della vendita. Il sequestro dei beni, del valore stimato in 180.000.00 Euro
qualora autentici, è stato operato di iniziativa dai militari nell’ambito di una
attività informativa svolta in occasione dei controlli preventivi di settore;
– una coppia di grandi vasi etruschi (Pithoi) in ceramica, VII secolo a.C.
L’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Genova ha portato
all’individuazione dei due reperti archeologici presso una casa d’aste
genovese. I manufatti, erroneamente ritenuti novecenteschi provengono da
una collezione romana illecitamente detenuta. – un vaso in marmo di carrara, scolpito a decori floreali risalente alla prima
metà del XIX secolo trafugato a Chiavari (GE) nel gennaio 2016 all’interno
dell’atrio di un immobile di pregio. L’opera d’arte, recuperata nel cuneese
grazie alla diretta collaborazione del proprietario e dell’Arma territoriale, era
stata collocata sullo scalone monumentale del palazzo fatto realizzare
dall’avo dei proprietari con la forma di una prua di nave a memoria della sua
emigrazione in America e ritorno in Patria.
Fatta salva la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna