Sant’Olcese (Genova) – Due sciami di api in altrettanti loculi di due frazioni. E’ quanto ha dovuto affrontare il Comune di Sant’Olcese con il ritrovamento, dentro i loculi dei cimiteri di Casanova e di Comago, di sciami di api che cercavano riparo durante la loro “migrazione”.
Le segnalazioni erano arrivate nei giorni scorsi quando due famiglie in visita ai defunti hanno visto gli insetti presenti all’interno dei loculi ed hanno avvisato il Comune.
La civica amministrazione ha allertato le associazioni degli apicoltori e due diversi volontari, Nino Bruzzone e Nino Bacchin sono intervenuti con giubbini e “portasciami” e dopo aver bloccato temporaneamente l’accesso per motivi di sicurezza, hanno prelevato gli sciami per poi mettere in sicurezza le api e le loro Regine.
Curioso il doppio ritrovamento nei due cimiteri ma, in realtà, il fenomeno è tutt’altro che raro e prosegue per tutta la bella stagione, da marzo sino a settembre inoltrato.
Si tratta della cosiddetta “sciamatura” ed avviene quando, nella colonia delle api, nasce una nuova Regina.
Quella “anziana” abbandona la colonia con una parte delle api operaie e vola alla ricerca di un buon posto dove fondare una nuova “famiglia” ed un nuovo nido.
In natura gli sciami si insediano in tronchi cavi, anfratti tra le rocce o nel fitto di rovi e piante ma nei centri abitati non è difficile che cerchino riparo in strutture stabili e solide e che offrano ripari come sottotetti, cassette delle tapparelle o, come in questo caso, nelle costruzioni in cemento.
I loculi dei due cimiteri, probabilmente poco frequentati, offrivano riparo sicuro e tranquillità e le api hanno pensato di aver trovato il luogo adatto per una nuova colonia.
Nel caso si incontri uno sciame non bisogna farsi prendere dal panico, non si devono scacciare le api e tantomeno avvelenarle o bruciarle.
Occorre chiamare le associazioni degli apicoltori (Alpamiele e Apiliguria) o i vigili del fuoco (che non intervengono in questi casi) che hanno i recapiti delle associazioni e possono mettere in contatto il richiedente con apicoltori volontari che intervengono per la rimozione degli sciami senza far pagare nulla.