Cogoleto (Genova) – E’ un turista residente ad Alessandria e che ha trascorso le vacanze nella cittadina del ponente genovese il primo caso accertato di virus West Nile in Liguria.
A rivelarlo, con un post sui social, il sindaco Paolo Bruzzone che sta cercando di affrontare l’emergenza senza creare allarmismi o, peggio, panico.
Sulla sua pagina Facebook, il primo cittadino di Cogoleto chiarisce la situazione senza nascondere nulla e, nel contempo, invita i suoi concittadini alla calma.
“Nella giornata di ieri – scrive Bruzzone – siamo stati informati da Asl3 Genova di un caso accertato di Arbovirosi da West Nile che ha colpito un cittadino residente ad Alessandria che ha soggiornato a Cogoleto, in visita a un parente, dal 28 luglio al 5 agosto e dall’8 agosto al 18 agosto, al quale auguro una rapida guarigione”.
La presenza di una persona risultata infetta dal virus potrebbe non essere proprio una buona notizia poichè il virus si trasmette con la puntura delle zanzare e certamente il fastidioso insetto non manca a Cogoleto come nel resto della Liguria.
Solo qualche giorno fa il Comune di Rapallo ha disposto delle disinfestazioni starordinarie per limitare la diffusione dell’insetto e a Genova si attende ancora il risultato definitivo della ricerca sul campione raccolto a Staglieno.
In Italia si sono già registrati diversi decessi per la febbre causata dalla West Nile ma, per lo più, si trattava di persona con patologie pregresse anche gravi.
“Innanzitutto – prosegue Bruzzone nel post – inizio con il rassicurare che la maggior parte dei casi (circa l’80%) risulta asintomatica e che, a differenza di altri virus, la febbre West Nile non si trasmette tramite contatto da persona a persona ma mediante puntura di zanzara a sua volta infetta. Trattasi di un virus endemico presente in Italia dal 2008 con il Ministero della Salute che ne monitora costantemente la presenza annuale con l’emissione di bollettini aggiornati”.
A rendere un pò complessa la situazione il fatto che non si conosce il tempo di permanenza del turista risultato infetto a Cogoleto e non si sa dove fosse stato prima di arrivare in Liguria. Il sospetto, insomma, è che il virus non sia stato “preso” a Cogoleto ma magari in precedenti viaggi, magari nelle zone dove si è segnalata una presenza elevata del virus circolante nella popolazione. Proprio il fatto che non sempre si manifesta con gravi sintomi, infatti, nella maggior parte dei casi la West Nile non viene nemmeno diagnosticata.
“Altra situazione importante di cui tener conto – ha spiegato ancora il sindaco Bruzzone – è che, nel potenziale periodo di incubazione, la persona in questione non ha soggiornato solo nel territorio cogoletese ma, soprattutto, non sono conosciuti gli spostamenti effettuati nel periodo in cui ha soggiornato nel nostro comune che, di fatto, potrebbe non risultare il luogo dell’effettivo contagio come invece apparso stamani su alcuni media locali”.
Le precauzioni non sono mai troppe e così anche il Comune di Cogoleto ha deciso di avviare una campagna di disinfestazione intensiva per ridurre il veicolo della malattia. Una precauzione visto che non ci sono segni di una presenza del virus nelle zanzare di Cogoleto ma in questi casi vale il detto che “prevenire è meglio che curare”.
“E’ stata avviata la procedura per disinfestazione – chiarisce Bruzzone – Nelle abitazioni e parti private, i consigli alla Cittadinanza sono i più comuni, ovvero quelli di svuotare i sottovasi dall’acqua, utilizzare zanzariere, tenere curate le aree verdi evitando ristagni di acqua e utilizzare i classici repellenti antizanzare. Stiamo seguendo gli sviluppi del caso in costante contatto con Asl la quale ci informa che non si registrano altri casi, altro dato che suggerisce che il contagio potrebbe essere avvenuto fuori dal nostro territorio”.