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Affitti brevi, Consiglio di Stato conferma possibile controllo video da remoto

key box affitti brevi turismoGenova – Il Consiglio di Stato conferma l’obbligo di identificazione dei clienti che affittano per brevi periodi appartamenti e stanze ma apre al riconoscimento “da remoto” che riduce la criticità sollevata dalle associazioni di categoria, della proprietà edilizia e degli agenti immobiliari che sempre più spesso sono chiamati a gestire gli immobili.
La sentenza del Consiglio di Stato accoglie il ricorso del Viminale contro l’annullamento della circolare che impone il riconoscimento «de visu» ma l’identificazione non dovrà avvenire necessariamente “di persona” ma potrà essere effettuata contestualmente alla consegna/ritiro delle chiavi, tramite videochiamate o piattaforme online che consentono questa operazione.
Non spariranno, almeno per ora, le ormai famigerate key-box e non sarà necessario l’incontro fisico tra il proprietario dell’appartamento o della stanza per verificare i documenti e chi effettivamente entra nell’immobile. Era questo il punto più delicato della vertenza dopo che il Viminale aveva reso obbligatoria, con una circolare,questa procedura.
Il ricorso al Tar aveva sospeso la circolare ed ora il Consiglio di Stato la riattiva ma introduce un alleggerimento consentendo che gli operatori possano verificare l’identità del cliente senza essere fisicamente presenti sul luogo.
Plaudono alla decisione del Consiglio di Stato gli Agenti Immobiliari della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali FIAIP.
Bene la sentenza del Consiglio di Stato su locazioni brevi ad uso turistico – commenta il presidente nazionale FIAIP, Fabrizio Segalerba – Al primo posto la sicurezza e check-in anche con controllo video da remoto”.

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