Liguria isolata dal resto d’Italia e con treni che viaggiano da Genona a Roma con diverse ore di ritardo a causa di problemi sulla linea ferroviaria, in larga parte ancora risalente al 1800. Lo denuncia il giornalista de La Sette Paolo Colombo, volto noto del giornalismo sportivo e “costretto” a viaggi al limite del sopportabile per raggiungere la Capitale.
Con uno sfogo sui social, Colombo racconta le sue disavventure, con ripetuti ritardi di ore e lancia un appello al Governo, ai parlamentari liguri, al presidente della Regione Liguria Marco Bucci e alla sindaca Salis per chiedere di intervenire in una situazione ormai paradossale.
Colombo racconta di essere partito intorno alle 21 da Roma, in treno “ad alta velocità”, con quasi mezz’ora di ritardo già alla partenza.
“Sono partito sul treno Freccia Argento 8596 che da Roma Termini arriva a Genova Principe e che avrebbe dovuto partire alle 20:23 e che invece si è mosso solo alle 20,55. Sono arrivato a Genova alle 3,32 a Brignole. Un viaggio allucinante. L’ennesimo da quando uso la tratta per gli spostamenti”.
Il giornalista mette in evidenza che l”alta velocità” riguarda in realtà solo la tratta sino a Firenze perchè dalla Toscana sino a Genova “torniamo a viaggiare su linee di fine 1800”.
Da diversi mesi, poi, ci sono interventi sulle linee ferroviarie per “verifiche tecniche”.
“La volta scorsa – racconta Colombo – nel viaggio di andata avevo accumulato quattro ore e mezza di ritardo e altrettante ne avevo accumulate in quello di ritorno arrivando alle 04:00 del mattino a Genova. Io mi chiedo: siamo nel 2026, la Liguria è stata fortemente penalizzata dal crollo del ponte Morandi accaduto nel 2018 ed oggi, nel 2026, restiamo isolati da tutto. Abbiamo un aeroporto dove ogni giorno partono solo 11 aerei. Un aeroporto che dovrebbe essere internazionale ma che in realtà, a mio parere, sembra l’aeroporto di Paperopoli se non di Topolinia e dove i voli per Roma, con l’esclusiva di una sola compagnia, costano delle cifre pazzesche. Per andata e ritorno in giornata arriviamo a 700 euro e oltre”.
“Faccio una domanda al ministro dei trasporti Matteo Salvini – prosegue Colombo – e al viceministro Rixi, che peraltro è ligure, ma anche al governatore della Liguria e prima nostro sindaco Marco Bucci, ma anche alla sindaca Salis: vi rendete conto che siamo isolati dal resto del mondo, dal resto dell’Italia? Viaggiare da Genova a Roma e viceversa è praticamente un’impresa. Si parte alle 20,330 da Roma e si dovrebbe arrivare a mezzanotte e mezza e si arriva invece nel cuore della notte. Secondo voi è normale per chi lavora, per chi viaggia, ogni volta effettuare questi “viaggi della speranza”? Io, fossi il ministro Salvini e il viceministro Rixi, qualche domanda me la farei”.


























