Genova – Non si fermano le proteste e le denunce per le gravi condizioni di sovraffollamento delle carceri della Liguria come del resto d’Italia che certamente hanno giocato un ruolo nella rivolta avvenuta nel carcere di Marassi nei giorni scorsi.
l’Associazione Luca Coscioni diffonde i dati delle ASL sulle carceri di Imperia, Sanremo, Chiavari e La Spezia, evidenziando condizioni igienico-sanitarie critiche, gravi disservizi e la necessità di interventi urgenti
L’Associazione Luca Coscioni rende pubbliche le relazioni redatte dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL) in merito alle visite effettuate negli istituti penitenziari italiani. I documenti, ottenuti grazie a un accesso civico avviato lo scorso dicembre, costituiscono un primo passo per fare luce sulle condizioni – spesso opache – delle carceri italiane.
Dalla documentazione giunta dall’ASL 1 – Imperiese emergono le condizioni all’interno delle carceri di Imperia e Sanremo.
La casa circondariale di Imperia supera la capienza regolamentare, ospitando 88 detenuti a fronte di 53 posti disponibili. Le principali criticità sono di natura strutturale: pavimentazioni rotte al piano terra e nel locale lavanderia, lavabi privi di comando non manuale e un unico servizio igienico al terzo piano dismesso a seguito dell’installazione di un impianto di condizionamento.
Nella casa circondariale di Sanremo, oltre a problemi simili, si registrano l’inagibilità di diverse aree, la mancata manutenzione delle aree verdi esterne, condizioni di pulizia scadenti e la presenza di gatti all’interno della struttura.
Per quanto riguarda la casa circondariale di Chiavari, le due visite effettuate dall’ASL 4 – Chiavarese non hanno evidenziato criticità.
Situazione analoga si riscontra nella casa circondariale di La Spezia, dove le osservazioni riguardano principalmente la discontinuità del pavimento in alcune zone della cucina e la necessità di migliorare il monitoraggio della qualità delle acque utilizzate per la preparazione degli alimenti.
L’associazione denuncia di non aver ancora ricevuto la documentazione richista alla ASL 2 – Savonese e alla ASL 3 – Genovese.
Ad oggi, solo 66 ASL (tra ASL, ATS, ASP, USL, AULSS e APSS) hanno risposto fornendo documentazione, spesso lacunosa. Nella maggior parte dei casi, mancano indicazioni su eventuali direttive regionali o sulle reazioni istituzionali alle criticità segnalate, aggravando un quadro già drammatico e rendendo difficile una valutazione efficace degli interventi messi in atto.
“Nella stragrande maggioranza dei casi – si legge in una nota dell’Associazione – negli istituti di pena italiani non sono stati effettuati neanche interventi di ordinaria amministrazione, una negligenza che, già grave di per sé, si acuisce per il sovraffollamento di oltre il 134%.”
Secondo i dati pubblicati dal sito indipendente del giornalista Marco Dalla Stella, al 29 maggio 2025 in Italia si contano 62.722 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 51.280 posti, dei quali 4.488 non disponibili, portando così il tasso di sovraffollamento al 134,29%.
L’Associazione Luca Coscioni continuerà le sue azioni legali per denunciare la negligenza dell’Amministrazione penitenziaria e il mancato rispetto delle raccomandazioni sanitarie da parte del Ministero della Giustizia. Si ricorda inoltre che dal 2024 è attiva la piattaforma FreedomLeaks, che consente di segnalare in modo anonimo e sicuro violazioni del diritto alla salute nelle carceri.