Genova – L’apertura degli stand dell’edizione 2015 di SlowFish ha già scatenato la reazione dei commercianti della zona di Caricamento e dell’Expò che temono un rilevante calo degli introiti a causa della manifestazione. Ma la presenza di una “piazza della Birra” all’interno della kermesse rischia di far scendere tutti i commercianti della zona sul sentiero di guerra contro gli organizzatori.
A raccogliere e sintetizzare le proteste è Confesercenti che, in un comunicato, critica duramente la scelta di aggiungere al già grave danno causato dalla presenza di stand che, di fatto, fanno ristorazione, una sorta di “Festa della Birra” sotto mentite spoglie.
“All’interno di una manifestazine dedicata al mare e alla pesca – riflette Cesare Groppi, segretario provinciale di Fiepet Confesercenti – lascia interdetti la decisione di istituire una “piazza della birra”. Una perplessità che è figlia di due ragioni: innanzitutto, fatichiamo a comprendere il legame tra questa bevanda ed il tema della manifestazione. E in secondo luogo, lamentiamo il fatto che non siano stati minimamente coinvolti i pubblici esercizi già esistenti in piazza Caricamento, che a loro volta già svolgono l’attività di somministrazione birra”.
“Pur riconoscendo il valore di una manifestazione di sicuro interesse, qualità e attrattività – conclude Groppi – il sospetto è che trasferendo Slow Fish dalla Fiera al Porto Antico l’intenzione non fosse solo quella di contenere i costi di allestimento e aumentare il numero di visitatori, ma anche quello di ampliare l’offerta commerciale andando oltre a quello che era il cuore della manifestazione, con il solo obiettivo di fare business e danneggiando, in questo modo, i pubblici esercizi di questa parte vitale della città. Purtroppo ad ogni edizione c’è sempre qualche sorpresa di questo genere e, francamente, certi atteggiamenti diventano sempre più incomprensibili e insopportabili”.