Modena – Si chiama “Algamoil” ed è un biocarburante derivato dalle alghe ideato per i motori diesel e che consente di ridurre l’inquinamento sino al 50%.
Lo hanno messo a punto i tecnici della Tere Group che hanno anche realizzato test in grado di dimostrare che l’aggiunta del carburante al gasolio minerale consente di dimezzare le sostanze inquinanti emesse dal tubo di scarico.
Le ricerche dimostrano che non occorre sostituire completamente il gasolio minerale con il biocarburante ma è sufficiente che quest’ultimo sia presente anche in una percentuale del 20% e le analisi compiute dall’Università di Modena Dipartimento “Enzo Ferrari” dimostrano che l’uso del biodiesel porta ad una considerevole riduzione di emissioni di particolato.
“Il recente scandalo che vede coinvolta la maggiore casa automobilistica europea evidenzia quanto l’industria dell’auto fosse disposta a fare carte false rischiando denaro e reputazione a favore di una falsa lotta all’inquinamento. Oggi risulta a tutti evidente – dichiara Michael Magri, Country Manager di Tere Group Italia – che agire sull’efficienza dei motori non è né facile, né tantomeno veloce. La scelta è stata così quella di barare e dichiarare dati sulle emissioni falsamente ribassati”.
Il carburante eco-sostenibile, oltre a diminuire le emissioni inquinanti, viene ricavato da un processo naturale di fotosintesi che si basa sul riassorbimento dell’anidride carbonica. Peraltro è già previsto che dal 2018 il gasolio venga miscelato con biocarburanti “avanzati”, cioè ottenuti da materie prime di scarto o non alimentari come le alghe
Tere Group ha realizzato a Modena il primo impianto per la produzione di Algamoil dalla coltivazione di microalghe.
Una produzione che può essere effettuata anche in partnership con l’azienda che ha ideato il biocarburante.
“La condivisione di questa tecnologia – spiega Michael Magri – è particolarmente importante. Qualsiasi imprenditore o investitore infatti, è in grado di avviare un impianto per la produzione di biodiesel dalle alghe; attività che si rivela interessante anche dal punto di vista economico. L’alto rendimento di questi impianti infatti ha fatto in modo che negli ultimi mesi già numerosi imprenditori italiani abbiano deciso di investire in questa tecnologia. C’è da auspicarsi che molti altri decidano di fare altrettanto, dando così una risposta concreta al problema dell’inquinamento”.