Recco – C’era un tempo in cui si dibatteva delle legalità di una tassa per i commercianti per l’ombra proiettata sul suolo pubblico dalle insegne del locale ma in questi giorni, a Recco, è scoppiato un “caso” destinato a scatenare ben più di una vivace discussione.
Moltissimi commercianti stanno infatti ricevendo delle sanzioni anche piuttosto salate per aver esposto sulle proprue vetrine o sulla stessa porta di ingresso al negozio, delle vetrofanie, i banalissimi adesivi.
All’inizio i commercianti hanno pensato allo scherzo ben confezionato di qualche buontempone deciso ad anticipare il famigerato “pesce d’aprile” ma poi, dopo qualche timida telefonata al Comune di Recco, hanno scoperto che, in realtà, proprio di multe si tratta e con obbligo assoluto di pagare e velocemente.
I più hanno ingoiato il “rospo” e hanno pagato facendo buon viso a cattiva sorte ma più d’uno – e il movimento cresce di ora in ora sulla pagina Facebook dei Mugugni di Recco, ha deciso di volerci veder chiaro ma, soprattutto di non voler pagare assolutamente nulla.
“Sono anni che abbiamo adesivi attaccati alle vetrine – dice il gruppo di commercianti “ribelli” e nessuno ci ha mai detto che non potevamo esporli o che andava pagata un’apposita tassa.
Adesso, ad un tratto, il Comune se ne esce con le multe e “scopre” un regolamento che sino ad oggi non ha applicato. O siamo di fronte ad un’ omissione di atti d’ufficio per tutti gli anni in cui non abbiamo dovuto pagare o c’è qualcosa che non torna”.
La “caccia all’adesivo” pare iniziata durante la stagione estiva con tanto di ispettori in borghese che si sono presi la briga di girare negozio per negozio e hanno addirittura fotografato gli adesivi esposti, tanto che le foto sono allegate alle sanzioni.
“Abbiamo anche chiesto l’articolo al quale si riferisce la sanzione – dicono i commercianti – ma sembra che nessuno, negli uffici del Comune, lo conosca. Chi chiama si sente rispondere di scaricare tutto il regolamento comunale per poi rileggerlo parola per parola. Oltre al danno la beffa. Ce ne ricorderemo alle prossime elezioni”.
I negozianti multati stanno pensando di unirsi in gruppo e intraprendere un’azione legale per far annullare le sanzioni poichè non c’è mai stata una corretta informazione.