Il Cairo – Ancora indagini sull’aereo russo Airbus 321 precipitato ieri sulla penisola del Sinai, in Egitto, uccidendo 227 persone a bordo. Mentre i tecnici proseguono la raccolta dei rottami per le necessarie verifiche, aumentano i dubbi su un possibile attacco terroristico e si fa sempre più strada l’ipotesi di un problema tecnico al velivolo.
Emergerebbe infatti dall’inchiesta che il copilota Serghei Truckakehv, prima di partire da Sharm el Sheick, aveva parlato telefonicamente con la figlia e si era lamentato per le condizioni tecniche dell’aereo che “lasciavano molto a desiderare”.
Gli Airbus A321 sono stati prodotti negli anni 80 del secolo scorso e certamente non brillano per modernità di costruzione. Sono certamente aerei che possono ancora volare ma devono essere mantenuti nelle corrette condizioni da una manutenzione attenta e piuttosto costosa.
Per questo motivo le indagini si sono rivolte sugli ultimi controlli tecnici mentre sembrano tenere in poco conto l’ipotesi di un abbattimento con un missile da parte dei terroristi dell’Isis.
La possibilità che un ordigno possa aver colpito l’aereo alla quota di navigazione appare piuttosto remota.
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