Genova – Verranno interrogati oggi a Palazzo di Giustizia, i tre cittadini libici arrestati nel Porto, appena scesi da un traghetto dal Nord Africa. I tre, ufficialmente, sono indagati per ricettazione poichè sono sbarcati con tre veicoli sprovvisti dei documenti di immatricolazione e che si sospetta siano di provenienza furtiva ma gli inquirenti sospettano anche che siano simpatizzanti dell’Isis e che stessero cercando di arrivare nel nostro Paese con intenzioni ben poco pacifiche.
I tre nascondevano immagini di guerra nei loro cellulari e filmati inneggianti alla delirante “guerra santa” dei fondamentalisti islamisti. Elementi che, da soli, non provano granché ma che hanno messo in allarme le autorità internazionali che temono che i terroristi possano usare i canali di trasporto ufficiali per arrivare in forze in Italia e in altri Paesi europei.
I tre fermati potrebbero fornire elementi utili a chiarire la loro posizione o a svelare i nomi di altri personaggi, probabilmente residenti in Liguria ed a Genova in particolare, che avrebbero dovuto portare loro documenti falsi per le auto per poter proseguire il viaggio.
E proprio su questo elemento preoccupante si concentrano le indagini degli inquirenti e quelle delle forze dell’ordine e dell’anti terrorismo.
I tre fermati e gli altri due sospetti terroristi fermati all’aeroporto di Genova, potrebbero avere una base logistica a Genova su cui poter contare.
Un sospetto inquietante perchè potrebbe rivelare che a Genova esiste una cellula di fondamentalismo militante che va identificata ed estirpata al più presto.
In corso verifiche sulle chiamate fatte e ricevute dai cellulari dei cinque e sugli spostamenti dei due fermati all’aeroporto che potrebbero aver trascorso alcuni giorni a Genova prima di tentare di imbarcarsi su un aereo per Londra con documenti falsi.
Nel frattempo altri cinque cittadini libici sono stati respinti alla frontiera con l’Italia al momento di sbarcare da un traghetto proveniente dal Nord Africa.