Genova – Una manifestazione dei residenti e ben due blitz, in poche ore, dei militanti di Forza Nuova e di Casa PaGenova. Il quartiere di Quezzi è in fermento per la notizia dell’arrivo di un contingente di immigrati nel nuovo centro di accoglienza per rifugiati “Casa Bozzo”.
Una cinquantina gli ospiti previsti ma molti, nel quartiere, temono che l’affluenza dei disperati possa aumentare velocemente considerando che la struttura potrebbe accoglierne un numero ben maggiore.
Perplessità ragionevoli per chi, ogni giorno, legge notizie su disagi causati dalla scomoda presenza dei centri ma anche qualche spinta xenofoba che non manca mai in queste situazioni.
Le paure dei residenti, quindi, si mescolano agli interventi studiati a tavolino di chi vuole mestare nel torbido per raccogliere qualche voto in più.
“Noi siamo preoccupati – spiegano i residenti – perchè nessuno viene ufficialmente a dirci cosa sta succedendo. C’è chi parla di 50 ospiti e chi, invece, sostiene che si tratti di una “avanguardia” per far digerire al quartiere una scelta che viene fatta altrove. Noi chiediamo solo di poter vivere tranquilli e di non dover avere paura a girare per strada dopo il tramonto”.
Nessuno ce l’ha apertamente con gli immigrati, Quezzi è una roccaforte “rossa” e decenni di militanza non si cancellano in qualche giorno ma la sindrome Nimby (Not in my backyard – non nel mio giardino) si fa sentire.
“Sui giornali e sulle Tv non si parla d’altro – dicono preoccupati i residenti – e non possono pensare che la gente accetti questo genere di insediamenti come se fossero asili d’infanzia. Il qurtiere ha già i suoi problemi e non ne vogliamo altri. Se ci garantiscono con i fatti che non cambierà nulla, nessuno si opporrà”.
E proprio questo è il punto. Se la nuova comunità verrà inserita senza troppi strappi e non porterà problemi, la popolazione, dopo le iniziali e comprensibili perplessità, potrebbe accettare di buon grado la convivenza ma se, invece, l’arrivo dei nuovi ospiti porterà disagi o, peggio, problemi, la reazione non si farà attendere.
Nel frattempo, a testimoniare quanto sia “scottante” la vicenda, si registrano due blitz, in poche ore, di Forza Nuova e di Casa Pound che, con mezzi diversi e strategie diverse, hanno detto no al nuovo centro e rivendicato il diritto degli italiani a “venire prima” dei migranti.
Una polemica legata in modo particolare ai fondi (35 euro giorno per ogni migrante) versati dallo Stato all’associazione che li ospita. Fondi che non sono disponibili in maniera analoga per i cittadini italiani in condizioni di indigenza.
Anche in questo caso è bene ricordare che il denaro non viene destinato alle “tasche” dei migranti che, dei 35 euro giornalieri, ricevono poco più di 2 euro e 50 per tessere telefoniche e piccoli acquisti di prima necessità.