Strasburgo – Maxi condanna per l’Italia, che sarà costretta a risarcire circa 800 cittadini che sarebbero risultati infettati da diversi virus (per lo più Aids, Epatite B ed Epatite C) in seguito a trasfusioni di sangue.
La condanna arriva dalla Corte Europea dei Diritti Umani, organo che, pur avendo sede ufficiale a Strasburgo, non deve essere tuttavia confuso con uno dei diversi organi istituzionali dell’Unione Europea che hanno il dovere di deliberare su tematiche di questo genere, come la “Corte di Giustizia dell’UE”.
Da Strasburgo dunque arriva una condanna nient’affatto inaspettata, quanto piuttosto pesante, soprattutto dal punto di vista economico e d’immagine.
L’Italia dovrà infatti risarcire i cittadini infettati con una somma che si aggirerebbe al di sopra dei 20 milioni di euro, con ogni singolo risarcimento che andrà valutato nel merito, ma che si aggirerà presumibilmente intorno ai 200mila euro.
Una somma giudicata dalle associazioni dei Consumatori “troppo bassa” per risarcire vite compromesse e che hanno subito e subiscono gravi conseguenze e una disabilità permanente.
Molto probabilmente i cittadini colpiti dal problema presenteranno ulteriori richieste di risarcimento danni nei confronti degli Enti preposti alla vigilanza ma anche contro il Ministero della Salute e contro lo Stato.