Genova – Fabio Fazio si dimette dall’Ordine dei Giornalisti dopo lo spot della Tim. Il popolare conduttore Tv ha confermato ufficialmente la richiesta di cancellazione dall’Albo dei Giornalisti Pubblicisti della Liguria dove risulta iscritto.
Si conclude con le dimissioni ufficiali la diatriba nata dopo la decisione di Fabio Fazio di prestare la propria immagine per una campagna pubblicitaria di un’Azienda commerciale e percependo un compenso, azioni vietate agli iscritti all’Ordine dei Giornalisti.
Fazio ha confermato, con una lettera inviata al presidente dell’Ordine della Liguria, Filippo Paganini, la sua intenzione di rinunciare all’iscrizione.
Questa decisione bloccherà l’iter del Consiglio di Disciplina che avrebbe quasi certamente sanzionato Fazio per la pubblicità della compagnia telefonica. Fazio, infatti, in qualità di Giornalista, avrebbe dovuto sapere che l’incarico era incompatibile con la sua permanenza nell’Ordine regionale.
Il conduttore Tv aveva scritto una lettera al Consiglio regionale “chiedendo” se poteva accettare la partecipazione allo spot e, qualora la cosa fosse stata giudicata negativamente, annunciava le sue dimissioni con richiesta di essere cancellato dall’Albo dei Giornalisti Pubblicisti.
L’Ordine aveva subito risposto che le norme deontologiche proibiscono agli iscritti di prestare la propria immagine per iniziative commerciali che non siano campagne sociali, pubblicità progresso o per associazioni onlus e, comunque, senza alcun compenso o con il versamento dello stesso in beneficenza.
La notizia ha scatenato feroci polemiche su Internet che hanno innervosito molto Fazio e lo hanno spinto a confermare le dimissioni che, a suo giudizio, erano già contenute nella prima lettera.
Aggiornamento del 21/1/2016
Riceviamo e pubblichiamo questa richiesta di rettifica ricevuta dalla Redazione:
“Nell’articolo apparso su liguriaoggi.it con il titolo “Fabio Fazio si dimette dall’Ordine dei Giornalisti” si riferiscono in modo inesatto i fatti che riguardano la volontaria cancellazione del mio cliente Fabio Fazio dall’elenco dei pubblicisti. In particolare, non esiste e non è mai esistita alcuna “diatriba” fra Fabio Fazio e l’Ordine dei Giornalisti e non è mai stato aperto nei confronti di Fabio Fazio alcun procedimento disciplinare. Viceversa, il Presidente dell’Ordine ha ringraziato Fabio Fazio per la serietà e la sensibilità dimostrata nella vicenda.
Non risponde inoltre a vero che “L’Ordine aveva subito risposto che le norme deontologiche proibiscono agli iscritti di prestare la propria immagine per iniziative commerciali che non siano campagne sociali, pubblicità progresso o per associazioni onlus e, comunque, senza alcun compenso o con il versamento dello stesso in beneficenza”. La Carta dei doveri del giornalista prevede una cosa diversa dall’affermazione che Voi erroneamente attribuite all’Ordine e cioè che il giornalista non può “prestare il nome, la voce, l’immagine per iniziative pubblicitarie incompatibili con la tutela dell’autonomia professionale”. Il Presidente dell’Ordine, di fronte alla richiesta di parere preventivo di Fabio Fazio, si è limitato a ricordare questa norma, a ricordare che sono comunque espressamente consentite le campagne promozionali con scopi sociali e di beneficienza e ad affermare che l’interpretazione della norma compete al Collegio di Disciplina. L’intera vicenda è correttamente ricostruita in un comunicato congiunto diffuso dall’Ordine dei Giornalisti e da Fabio Fazio che può essere letto sul sito dell’Ordine (http://www.odg.liguria.it/ordine/fabio-fazio-e-la-pubblicita-per-tim-telecom/).
Avv. Prof. Carlo Rimini”.