Roma – Il Consiglio di Stato ha messo la parola “fine” alle pubblicità che (online ma non solo) sponsorizzano particolari cliniche o medici, con promesse di prezzi bassi o servizi speciali. Una pratica che va contro i principi deontologici dell’ordine professionale dei medici. Gli annunci erano però resi possibili da una decisione dell’AgCom, che di liberalizzava gli spot. Inoltre, la stessa AgCom aveva inflitto un’ammenda di 800mila euro per un articolo del nuovo codice deontologico, che vieterebbe invece gli spot.
Da qui la decisione della Federazione Fnomceo (affiancata dagli ordini dei medici di Milano e Bologna) di ricorrere contro l’ammenda al Consiglio di Stato, che ha dato loro ragione. La conclusione di questa intricata vicenda porterà a un netto stop agli spot di medici e cliniche. Nel mirino soprattutto la categoria degli odontoiatri, i cui spot erano particolarmente frequenti, e violavano “il codice deontologico dei medici del divieto all’utilizzo degli spot commerciali da parte degli iscritti all’ordine a sostegno della propria professione”.