Sanremo – Un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere che venga fatta una verifica sulle modalità di definizione dei confini. A presentarla l’euro-parlamentare Renata Briano che segue con grande attenzione la vicenda del contestato sequestro del peschereccio italiano al confine marittimo tra Italia e Francia e sulla successiva questione dei limiti territoriali.
Dopo il caso “Mina”, l’europarlamentare PD Renata Briano ha chiesto alla Commissione europea che gli accordi sui confini vengano armonizzati per salvaguardare i diritti storici della pesca.
Il sequestro del peschereccio in acque italiane da parte delle autorità francesi ha reso noto a tutti il problema del confine marittimo tra Italia e Francia. Al termine di un lungo percorso iniziato nel 2006, il nuovo confine è stato ridisegnato il 21 marzo 2015 con un accordo bilaterale tra i due Paesi. Tuttavia l’accordo non è al momento in vigore, in quanto l’Italia non lo ha ancora ratificato.
“Ho voluto fare un’interrogazione alla Commissione perché penso che questa sia una questione europea – ha spiegato Renata Briano – Servono delle informazioni chiare e delle verifiche sulle modalità in base alle quali gli Stati definiscono i loro confini, considerato che la tendenza alla nazionalizzazione delle aree marittime nel Mediterraneo incide profondamente sulle attività di pesca, di tutela dell’ambiente marino e delle risorse biologiche del mare, che sono oggetto di competenza esclusiva dell’Unione”.
Nello specifico l’eurodeputata PD ha chiesto alla Commissione europea se l’accordo bilaterale siglato a Caen il 21 marzo 2015 rappresenti una violazione del diritto internazionale, tenuto conto soprattutto della contrazione delle capacità di pesca dei battelli italiani. Non bisogna poi dimenticare che il diritto internazionale è parte integrante del diritto dell’Unione e che spetta alla Commissione il compito di assicurarne il rispetto.
“Chiedo alla Commissione europea di intervenire con un’attività di armonizzazione sugli accordi di determinazione dei confini marittimi – ha concluso l’europarlamentare Renata Briano – per evitare interferenze sul regime europeo della pesca, preservando i diritti storici dei pescatori”.