Genova – Sarebbe tornato a colpire il falso prete che per alcune settimane, nel luglio 2015, si era aggirato nella zona della Foce entrando in condomini, negozi e ristoranti con la precisa finalità di raccogliere fondi a favore di un inesistente giovane ragazzo in stato di malattia, per le cui cure sarebbero risultati necessari molti soldi e molte donazioni.
La presunta opera di carità messa in scena dal falso sacerdote, che secondo testimonianze diffuse risulterebbe molto credibile nel ricoprire la parte di un qualunque sacerdote, e proprio per questo assai pericoloso, soprattutto qualora lo si lasci operare indisturbato con anziani o persone più esposte a possibili truffe, aveva attirato l’attenzione di diversi commercianti ed abitanti del quartiere.
Ad oggi, le truffe messe a segno dal falso sacerdote ed accertate dalle autorità sarebbero già state più di dieci, con probabili vittime tra la cittadinanza di età più avanzata, quella stessa componente sociale che Prefettura e Comune di Genova si sono impegnate dal dicembre scorso a difendere e salvaguardare da truffe, raggiri ed estorsioni (clicca qui per saperne di più sulle misure adottate da Prefettura e Comune di Genova).
Tra un colpo andato a segno ed una chiamata che sembrerebbe attestare il ritorno in azione del truffatore, che potrebbe facilmente coincidere con il periodo della benedizione delle case, nel quartiere genovese della Foce è ricominciata la cronaca di avvistamenti o incroci con il presunto prete truffatore.
Il presunto e caritatevole sacerdote, stando alle indicazioni che vennero fornite già nel luglio scorso, potrebbe essere un uomo di non più di 60/65 anni, vestito chiaramente in abito talare e provvisto, per spostarsi, di un veicolo ben riconoscibile, una Fiat Panda di colore beige con targa facilmente distinguibile, essendo quest’ultima una di quelle che venivano montate sui veicoli di 30 o 40 anni fa.