Roma – Dopo quello del deputato Marotta, spunta anche il nome del ministro degli Interni Angelino Alfano nell’indagine che già ieri aveva portato all’arresto di 24 persone, accusate a vario titolo di gravitare nell’orbita del faccendiere romano Raffaele Pizza, il quale avrebbe usufruito di alcuni locali nel centro della Capitale per gestire e nascondere somme di denaro la cui provenienza è da ritenersi illecita.
Il ministro Alfano sarebbe infatti coinvolto e citato in alcune intercettazioni telefoniche, in particolare in alcune che avrebbero a che fare con l’assunzione del fratello dello stesso ministro all’interno di una società del gruppo Poste Italiane, operazione che avrebbe visto come mediatore proprio il faccendiere Pizza, in costante contatto con gli ambienti della politica.
Nella tarda mattina di oggi, martedì 5 luglio 2016, sono arrivate anche le prime reazioni da parte dello stesso ministro degli Interni, che avrebbe spiegato come ci si trovi davanti ad un “riutilizzo politico degli scarti di un’inchiesta giudiziaria” e ad intercettazioni che non riguarderebbero lui, ma persone e terzi con cui non avrebbe nessun tipo di contatto da anni.