Genova – La Corte europea boccia la proroga delle concessioni demaniali e la Fiba Confesercenti lancia l’allarme: a rischio migliaia di posti di lavoro.
La proroga automatica, sino al 2020, per le concessioni demaniali marittime e lacustri che aveva concesso il governo italiano è stata bocciata dalla corte europea e per le decine di migliaia di imprese balneari italiane – 1.300 nella sola Liguria – si profila quindi lo scenario peggiore: l’immediata messa a gara delle attuali concessioni, come previsto dalla direttiva Bolkestein per i servizi su suolo pubblico.
“Una prospettiva rispetto alla quale il governo centrale deve fare sentire con forza la propria voce in sede europea, se non vogliamo mettere a rischio l’intero comparto turistico, migliaia di posti di lavoro tra balneari ed indotto, e gli stessi investimenti che erano stati già preventivati per la riqualificazione del litorale e delle strutture». A parlare è Matteo Rezzoagli, coordinatore regionale di Fiba Confesercenti.
«Non è più il tempo dei proclami in giro per l’Italia, ma delle azioni concrete e presso le opportune sedi comunitarie, per ovviare ad una sentenza decisamente sfavorevole rispetto alla proroga che era stato lo stesso governo a varare – riprende Rezzoagli -. Quello che è importante chiarire è che il pur sacrosanto principio della libera concorrenza non può non tener conto di chi lavora nel settore da decenni: si tratta per lo più di piccolissime imprese a gestione familiare che, nella prospettiva di una messa all’asta a livello europeo senza le opportune tutele, rischiano concretamente di essere fagocitate dalle multinazionali. Non facciamo l’errore di confondere per libera concorrenza quella che, all’atto pratico, rischia di essere piuttosto una porta spalancata agli speculatori».
Già per domani è convocato un vertice in Regione tra il governatore Toti, l’assessore al demanio Scajola e le associazioni dei balneari compresa, naturalmente, Fiba Confesercenti. «La Regione fino ad oggi si è sempre attivata in maniera molto positiva a tutela delle imprese liguri e confidiamo che a questo punto si spenda con ancora maggiore attenzione in questa direzione. Ma è fondamentale, ribadiamo, che anche il governo nazionale faccia la sua parte presso le istituzioni europee, perché è lì che si gioca la vera partita», conclude Rezzoagli.