Vado Ligure (Savona) – Si è svolta nella mattinata odierna l’assemblea che ha riunito le segreterie FIM CISL, FIOM CGIL, UILM UIL Savona, le RSU (Rappresentze Sindacali Unitarie) e i lavoratori dello stabilimento Bombardier di Vado Ligure per illustrare nel dettaglio quello che è stato l’incontro tenutosi ieri (giovedì 28 luglio, ndr) presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
L’azienda ha confermato, nonostante la criticità della situazione, l’intenzione di mantenere il sito produttivo di Vado Ligure, ribadendo però la prospettiva delle 120mila ore di carico di lavoro per il 2017 (la metà dei carichi necessari per l’attuale dimensionamento occupazionale), motivo per cui è stata aperta la procedura di licenziamento collettivo per 106 lavoratori.
Come si legge in una nota stampa, le organizzazioni sindacali e le RSU hanno quindi definito “inaccettabile” la procedura di mobilità aperta unilateralmente dall’azienda ed hanno proposto di aprire un percorso alternativo in grado di affrontare le difficoltà del momento senza ricorrere a licenziamenti. Questo percorso dovrà coniugare una maggiore attenzione del gruppo verso lo stabilimento di Vado Ligure con il ricorso ad un ammortizzatore sociale di tipo conservativo come la cassa integrazione straordinaria.
Le organizzazioni sindacali, che ribadiscono la loro intenzione di discutere in maniera propositiva della questione, hanno allo stesso tempo richiesto un forte intervento da parte dell’azienda per portare sul territorio ligure carichi di lavoro attualmente svolti in altri siti produttivi. Si parla, in questo caso, di tutte le produzioni già svolte nello stabilimento di Vado Ligure e di eventuali nuovi carichi di lavoro.
Grazie poi all’intervento del Vice Ministro dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova e del dirigente del Ministero stesso Giampiero Castagno, l’azienda ha accettato di verificare entro il primo di agosto e presso gli uffici del Ministero del Lavoro la possibilità di attivare la cassa integrazione straordinaria. Anche per questo motivo, l’incontro del 3 agosto presso l’Unione Industriale di Savona per l’esame congiunto della procedura di mobilità è stato rinviato.
Come si legge in calce al comunicato delle organizzazioni sindacali, “anche se non è stata sospesa la procedura di licenziamento attivata il 21 luglio, si ritiene positivo che l’azienda abbia accettato di verificare la fattibilità del percorso proposto per scongiurare l’ennesimo dramma occupazionale che colpirebbe un territorio già duramente provato dalla crisi”.