Milano – Lo hanno ritrovato con indosso solamente una maglietta. Con sé, però, aveva il cellulare, rinvenuto ad una decina di metri di distanza dal punto in cui il 30enne residente a Milano è stato trovato agonizzante.
Un mistero che i Carabinieri della sezione Omicidi e della Compagnia Duomo stanno cercando di risolvere.
Intorno alle sette e un quarto di mattina il giovane, seminudo e agonizzante, è stato trovato all’interno del cortile del civico 73 di viale Jenner, dopo essere caduto da circa otto metri di altezza. Attualmente su trova ricoverato in coma farmacologico.
I militari sono riusciti ad isolare diverse impronte sulla parete e sui cornicioni il che potrebbe far pensare che il ragazzo si sia arrampicato per fuggire da qualcuno che lo stava inseguendo ma che sia poi scivolato.
Non è da escludere che il giovane, anziché scappare salendo, stesse cercando di scendere arrivando ad uno dei palazzi confinanti.
Il complesso in cui è stato rinvenuto il 30enne è controllato da un circuito di telecamere di sorveglianza e, forse, proprio le immagini delle telecamere potrebbero fornire informazioni utili alla risoluzione del caso. Forse il ragazzo stava dormendo quando ha ricevuto una visita inaspettata, o forse non si trovava da solo e non pensava di essere scoperto.
Rimane da chiarire come mai il cellulare si trovasse così distante dal corpo visto che il ragazzo lo doveva per forza stringere tra le mani.
A scoprire il ragazzo è stata una addetta alla reception presso il complesso di viale Jenner.