Genova – Il relitto della Costa Concordia è stato saccheggiato. E’ la denuncia del quotidiano francese Le Parisienne che sabato mattina è uscito in edicola con il titolo “Pillage à bord du Concordia” (saccheggio a bordo del Concordia, ndr).
Secondo l’autorevole giornale d’oltralpe, infatti, molti passeggeri che si sono salvati nel naufragio della nave da crociera finita sugli scogli dell’isola del Giglio il 13 gennaio 2012 sarebbero stati defraudati dei loro averi anche se conservati all’interno delle casseforti di bordo.
Anelli, bracciali e collane ma anche macchine fotografiche e computer.
Il quotidiano riporta la notizia secondo cui alcuni passeggeri avrebbero denunciato alle autorità di non aver mai ricevuto i beni persi nel naufragio e che non sarebbero stati recuperati neppure dalle cabine che non sono state interessate dall’affondamento e neppure dai danni allo scafo.
Secondo Le Parisienne proprio i ponti più alti, quelli che non sono stati invasi dall’acqua ma che ospitano le cabine più “costose” e le “suite” sono quelli più interessati dalle sparizioni.
Qualcuno, insomma, si sarebbe impossessato degli oggetti di valore custoditi nelle cabine e nelle casseforti abbandonate in tutta fretta durante il drammatico naufragio.
Una responsabilità che viene addossata a Costa Crociere che, però, fa notare come la nave sia rimasta sotto sequestro all’isola del Giglio e sotto la responsabilità della Magistratura e poi sotto quella del Consorzio che ne ha curato e ne cura lo smantellamento.
Le immagini di persone a bordo della Costa Concordia dopo il naufragio, anche senza permessi, sono reperibili in Rete abbastanza facilmente.
La vicenda verrà chiarita quasi certamente nelle aule dei Tribunali dove i passeggeri superstiti potrebbero chiedere spiegazioni anche di pacchetti di oggetti personali consegnati ma appartenenti ad altre persone.
L’incubo del naufragio della Costa Concordia, quindi, non si spegnerà nemmeno con lo smantellamento dell’ultimo bullone della nave nei cantieri di Genova.