Genova – Si fa sempre più calda la questione sul referendum costituzionale e proseguono le campagne in tutta Italia a favore o contro il delicato quesito che chiama il popolo a scegliere se modificare o meno la Costituzione.
Nei comizi, si sa, la musica gioca un ruolo chiave così la scelta della fazione politica guidata da Matteo Salvini di utilizzare il popolarissimo brano di Vasco Rossi “C’è chi dice no” nella campagna per il No al referendum non è andata giù all’autore della canzone.
Blasco in persona, dalla sua pagina Facebook, fa sapere di non essere d’accordo con la scelta e manda un messaggio chiaro, pur senza citare il leader della Lega.
“Mi dissocio dalla facile strumentazione a scopo politico, in questo periodo, della mia canzone ‘C’è chi dice no’. La propaganda politica stia alla larga dalle mie canzoni”.
Una presa di posizione chiara quella del rocker di Zocca che fa eco a tanti suoi colleghi d’oltreoceano che si sono scagliati contro il candidato alla presidenza degli Stati Uniti Donald Trump, criticato da tanti per aver utilizzato brani a scopo politico.
Salvini non sembra essere nuovo all’utilizzo di brani musicali per propaganda. Qualche settimana fa era stato al centro degli sfottò del web, ed in primis di Fabio Rovazzi, per aver usato il brano “Andiamo a Comandare”.
Chissà se Salvini è al corrente che “Andiamo a Comandare” è uscito su etichetta Newtopia, di Fedez e J-Ax.