Genova – Hanno trascorso la notte a casa, tra qualche preoccupazione e un pò di paura, i 200 sfollati che, nella notte tra sabato e domenica, sono stati evacuati per precauzione dalle abitazioni interessate dalla frana di via Daneo, nel quartiere genovese di Quezzi.
Le famiglie hanno infatti ricevuto il via libera dei tecnici del Comune sulla abitabilità delle case e, nonostante qualche perplessità dovuta ai pilastri delle fondamenta “a vista” sul dirupo che si è aperto, sono tornati nelle loro abitazioni.
Non senza qualche polemica visto che è scontro tra la civica amministrazione e i privati per la responsabilità di quanto avvenuto.
Una ventina di giorni fa, infatti, c’era stato un primo crollo, ridotto, e già allora il Comune aveva intimato l’esecuzione di lavori ai proprietari dei terreni franati. Non muovendosi nulla, la civica amministrazione era intervenuta, come dispone la legge, in sostituzione dei presunti responsabili.
Un lavoro che, però, non ha risolto la situazione visto che il crollo è avvenuto successivamente e forse a causa del maltempo dei giorni scorsi.
I privati si “difendono” sostenendo che sarebbe necessario un intervento a più ampio respiro visto che, quando piove, via Portazza si trasforma in un torrente che trasporta grosse quantità d’acqua verso la zona del crollo. In pratica, anche secondo perizie tecniche, occorrerebbe regimentare meglio le acque pluviali a monte e dunque non solo in aree private.
Una situazione di stallo che rischia di restare tale ancora a lungo ed in presenza di una situazione di emergenza.
I costi di intervento sono consistenti e una decisione in un senso o in un altro potrebbe fare una grossa differenza per i proprietari.
Molto probabile, quindi, che a decidere in merito sia un giudice in un’aula di un Tribunale.