Tokyo – Il presidente dell’agenzia pubblicitaria più grande del Giappone, la Dentsu, ha presentato le proprie dimissioni dopo l’avvio di un’inchiesta per la morte di una dipendente di 24 anni che si sarebbe tolta la vita per i turni di lavoro massacranti.
La vittima, Matsuri Takahashi, si sarebbe tolta la vita dopo aver denunciato turni di lavoro straordinario per oltre 100 ore al mese ed un carico di lavoro eccessivo che l’ha portata a un grave stato di esaurimento nervoso e di depressione.
Il presidente della Dentsu, Tadashi Ishii ha annunciato le proprie dimissioni nel corso di una conferenza stampa mentre prosegue il ministero della Salute e del Welfare nipponico avviava l’indagine sulle operazioni della società, già coinvolta in passato in un caso analogo.
”Siamo spiacenti di non essere stati in grado di prevenire un’abitudine ad orari eccessivamente lunghi per i nostri dipendenti. Mi assumo tutta la responsabilità e offro le mie più sentite scuse”, ha detto il presidente Ishii, che la scorsa domenica aveva chiesto di incontrare i familiari della vittima.
Dopo la morte della ragazza è stata la madre ad avviare una lunga campagna mediatica che ha portato alla luce una pratica diffusa tra i capi ufficio per mascherare gli orari eccessivamente lunghi dei dipendenti, e contrari allo statuto
dei lavoratori.
La Dentsu – inoltre – era stata coinvolta in un caso simile nel 1991, quando un altro dipendente si tolse la vita per un motivo imputabile agli orari di lavoro massacranti.
In Giappone sono oltre 2mila le persone che ogni anno si tolgono la vita per motivi imputabili all’eccesso di lavoro e nel Paese del Sol Levante esiste addirittura una parola per definire questo tipo di morte “karoshi”, letteralmente ‘morte da eccesso di lavoro’.
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