Roma – Uscirà nelle sale domani il nuovo film del regista toscano Giovanni Veronesi, che da ormai tre anni conduce, insieme a Massimo Cervelli, il programma radiofonico omonimo su Radio 2. Ed è proprio da questa esperienza che è nata l’esigenza di portare sul grande schermo il conflitto, generazionale e non, che spinge i giovani italiani a cercare la speranza di concretizzare le proprie ambizioni al di fuori del nostro paese. Come lo stesso regista ha specificato, non si tratta dei cosiddetti cervelli in fuga, non sono loro i protagonisti del film, bensì i “fuggiaschi, giovani under 30, con aspirazioni di più basso profilo, che scappano lontano dall’Italia per trovare una vita che qui è impossibile trovare“.
Così, Veronesi decide di dare voce a Sandro (interpretato da Filippo Scicchitano), dolce e gentile, e a Luciano (Giovanni Anzaldo), brillante e misterioso, entrambi poco più che ventenni, entrambi camerieri in un ristorante italiano, entrambi con il desiderio di partire e di trovare il proprio posto nel mondo. Si riconoscono, si annusano, e decidono di lasciare l’Italia alla volta di Cuba, per aprire una loro attività, un semplice ristorante con una connessione wi-fi (che, sull’isola, è ancora una rarità), cercando di accedere alle nuove concessioni governative. Insieme a loro ci sarà Nora (Sara Serraiocco), una ragazza che li attende a L’Avana; i tre si muoveranno così nel loro, personalissimo, piano di vita, cercando di dare un senso profondo a tutto ciò che incontreranno sul loro cammino.
La storia di questi giovani è ispirata alle tante voci che, quotidianamente, sono protagoniste del programma radiofonico che Veronesi conduce; voci che appartengono a ragazzi in carne ed ossa, che con determinazione e coraggio sono andati via da casa loro per trovare il loro posto nel mondo. La scelta di partire non è quasi mai dettata dal desiderio di andare, quanto dalla consapevolezza di non avere alternative se non si vuole vivere nella rassegnazione. La ricerca del lavoro, concepito come guadagno , non è la chiave di lettura corretta della motivazione dei giovani in questione, secondo il regista; il motore è, piuttosto, la dignità e il desiderio di realizzazione di un sogno.
Nel cast del film sono presenti anche gli attori Sergio Rubini e Nino Frassica; quest’ultimo interpreta un uomo scappato via dall’Italia per motivi meno nobili, durante Tangentopoli, per proseguire i suoi affari sull’isola cubana.
La colonna sonora di “Non è un paese per giovani” è di Giuliano Sangiorgi, il cantante dei Negramaro, che si è ritrovato nuovamente a collaborare con Veronesi, dopo l’esperienza di Italians, in cui si era cimentato nella reinterpretazione di Meraviglioso di Domenico Modugno.