Roma – Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia sono le cinque regioni in cui i Lea (livelli essenziali di assistenza) non vengono garantiti efficacemente, nonostante il miglioramento dei conti degli ultimi anni. È quanto spiegato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in una intervista all’ANSA sulla situazione delle cure nel nostro paese, in attesa delle comunicazioni ufficiali riguardanti l’anno 2015.
Dati alla mano, a preoccupare è soprattutto la situazione della Campania, già commissariata (come il Molise e la Calabria), che con i suoi 99 punti totali su 160 richiesti per ritenere sufficiente il livello dei Lea, è la regione che è più in difficoltà tra le ultime in classifica. Peraltro, rispetto all’anno precedente, invece di notare miglioramenti, il punteggio è addirittura diminuito, rispetto ai 139 punti del 2014. La situazione, poi, si complica ulteriormente, tenendo conto del fatto che proprio in queste regioni, in cui i servizi offerti sono i più bassi d’Italia, i ticket per accedere ai servizi sono anche quelli più onerosi. E, spesso, i pazienti sono costretti a rivolgersi all’assistenza garantita dalle altre regioni. I campi in cui si trovano maggiori difficoltà sono quelli riguardanti l’assistenza domiciliare, quella alle persone disabili, le coperture vaccinali e gli screening del tumore a colon-retto, mammella e cervice uterina.
Il Ministro Lorenzin si dichiara pessimista nei confronti di ulteriori commissariamenti alle singole regioni, che servono a rimettere i conti in ordine, ma non risolvono i problemi dei cittadini, che vedono ridursi la qualità e la quantità delle cure erogate. Una delle soluzioni proposte è quella di tentare di ridare alle regioni la capacità decisionale completa, eventualmente commissariando le singole aziende sanitarie che non garantiscono gli standard qualitativi necessari.