Genova – Verranno celebrati nei prossimi giorni i funerali del ragazzo di 23 anni che ha perso la vita nel terribile incidente di via Oberdan, a Nervi, all’altezza della chiesa dell’Assunta. Le indagini per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità sono in corso ma tra i residenti aumentano le proteste e le polemiche per un tratto di strada dove si registrano diversi incidenti e dove una serie di “concause” rendono pericoloso il passaggio.
In primo luogo ci sono punti nei quali i paletti in metallo a protezione del marciapiede non ci sono e le auto parcheggiano comunque, in spregio al codice della strada.
“La strada è ridotta dalle auto in sosta – spiegano i residenti – e a volte, specie i mezzi più grossi, devono invadere la corsia opposta per passare. In un punto dove la strada curva e subito prima di due lunghi rettilinei che “invitano” a correre”.
Sulle soluzioni, però, i pareri sono discordanti. C’è chi vorrebbe i paletti anti auto lungo tutto il tratto e chi, invece, invoca la presenza “più assidua” dei vigili.
“Proprio i paletti potrebbero aver ucciso il ragazzo – spiegano – perchè nell’incidente ne sono stati abbattuti diversi. Forse dovrebbero istallare quelli con lo snodo in basso che li rende flessibili in caso di incidente. Ma certamente, se ci fossero più controlli e più sanzioni, specie davanti ad alcuni esercizi commerciali ben precisi, la situazione migliorerebbe di certo”.
Le polemiche riguardano anche la velocità: il tratto di strada si presta ad accelerazioni anche consistenti e nel mezzo c’è una curva che riduce di molto la velocità.
“Quasi ogni giorno si rischia l’incidente – denunciano ancora i residenti – ci sono auto e moto che sfrecciano e altre che girano improvvisamente nelle stradine laterali senza nemmeno mettere la freccia. Qualche controllo in più non guasterebbe. O si potrebbe pensare ad istallare dei dossi artificiali per costringere tutti a rallentare”.