Milano – Richard Melville Hall, in arte Moby, ha appena pubblicato il suo nuovo singolo “In this cold place“, tratto dal suo ultimo album “More Fast Songs About The Apocalypse“. Il brano è accompagnato da un video piuttosto inquietante, creato da Steve Cutts, celebre disegnatore e illustratore di cartoons animati.
La particolarità di questo ultimo lavoro è che non si trova in vendita negli store digitali e nei negozi fisici, ma è disponibile in free download sulla pagina di John Miller. E qui viene il bello: John sarebbe un fantomatico portavoce di Donald Trump, che dalla sua scrivania commenta l’uscita del nuovo album di Moby, “un artista bizzarro, vecchio e triste” con disappunto. Nel commento al disco si legge: “Non posso dire che mi piaccia eppure eccolo qui. Hanno pubblicato il primo album l’anno scorso, qualche tempo prima che il mio capo, Donald J. Trump (che è una persona in carne e ossa, proprio come me) diventasse Presidente degli Stati Uniti“.
La critica, neanche troppo velata, al neo Presidente degli Stati Uniti d’America è evidente. L’album a cui si fa riferimento, uscito nel 2016, è “These Systems Are Failing“, pubblicato in collaborazione con gli artisti Mindy Jones, Julie Mintz, Jonathan Nesvadba, Joel Nesvadba, Jamie Drake e Lauren Tyler Scott, facenti parte del progetto Moby & The Void Pacific Choir; il risultato è un disco che ha abbracciato elettronica, punk, al post-punk e new wave creando un lavoro particolare e suggestivo, senza cedere ai compromessi del mercato discografico, in cui l’artista americano ha aspramente criticato la società moderna: “Abbiamo costruito grandi città, grandi industrie, grandi sistemi pensati per proteggerci, per liberarci, che invece hanno avvelenato la nostra aria, hanno ucciso gli animali e, infine, noi stessi”.
Sulla stessa linea è anche il nuovo progetto musicale, anch’esso portato avanti insieme al the void pacific choirs, in cui lo sguardo, e la critica, sulla società moderna vengono ulteriormente approfonditi.