Roma – L’Istituto Superiore della Sanità ha espresso parere favorevole, e quindi dato il via libera, all’emendamento del decreto Lorenzin, che prevederebbe una riduzione da 12 a 10 del numero delle vaccinazioni obbligatorie per poter effettuare l’iscrizione a scuola dei bambini, aggiungendo la possibilità di effettuarne gratuitamente altre 4 tipologie. Il parere dell’ISS era molto atteso, soprattutto per porre fine alle polemiche sollevatesi recentemente nel nostro paese.
Da come si legge, la soluzione proposta “appare pienamente rispondente ad affrontare le problematiche epidemiologiche del Paese, così come rappresentate dall’Istituto Superiore di Sanità negli ultimi tre anni“. Restano quindi obbligatori, per i genitori che vogliono iscrivere a scuola i propri figli, le vaccinazione contro: poliomelite, tetano, difterite, epatite B, hemophilus influenzae B, pertosse, morbillo, parotite, rosolia e varicella.
Diventano solo consigliati, e somministrati gratuitamente, i vaccini contro meningococco B e C, pneumococco e rotarivirus, che non erano presenti nell’elenco contenuto all’interno del decreto, ma che l’ISS ha voluto inserire, perché “si ritiene comunque necessario rafforzare con norma di legge la raccomandazione già contenuta all’interno del piano nazionale vaccini per una offerta attiva e gratuita dei 4 vaccini, per far fronte a possibili eventi epidemici (vedasi il focolaio regionale di malattia invasiva causato dal meningococco C)“.
La lista delle vaccinazioni obbligatorie potrà comunque essere sottoposta a modifiche, sulla base dei dati epidemiologici e delle coperture vaccinali raggiunte, tenute sotto controlla da una comminissione creata appositamente dal Ministero. Se si dovesse superare la soglia del 95% degli immunizzati, l’obbligo di vaccinazione potrebbe decadere, perché scatterebbe il cosiddetto effetto gregge, che impedirebbe al virus di diffondersi.
Un ulteriore emendamento porterebbe alla riduzione delle sanzioni per i genitori che non vaccinano i bambini che frequentano la scuola, dalle elementari fino al secondo anno delle superiori: la sanzione massima verrebbe ridotta quindi da 7.500 a 2.500 euro. Anche la potenziale revoca della potestà genitoriale per le mamme e i papà inadempienti è in via di soppressione, poiché giudicata eccessivamente severa.