Aggiornamento ore 11.20 – Terminato l’incontro tra Rixi, Toti e la delegazione di lavoratori Ilva. E’ stato proclamato uno sciopero ad oltranza fino a domani. I lavoratori sono intenzionati a chiedere con fermezza il rispetto dell’accordo di programma.
Aggiornamento ore 10.45 – Una delegazione di lavoratori in sciopero è stata fatta salire negli uffici della Regione. Qui dovrebbe avvenire l’incontro con Giovanni Toti ed Edoardo Rixi.
Aggiornamento ore 10.15 – Il corteo dei lavoratori si trova in via Adua, all’altezza della Stazione Marittima.
Genova – Sono partiti intorno alle 8.30 di questa mattina i lavoratori dell’Ilva di Cornigliano, diretti verso piazza De Ferrari.
Quello di oggi è il terzo giorno di manifestazione da parte degli aderenti al sindacato Fiom. Dopo la decisione di ieri di rinunciare al corteo per non creare disagi ai genovesi, i lavoratori si sono mobilitati quest’oggi ed alle 8.30 di questa mattina sono partiti dai cancelli dell’acciaieria e stanno marciando verso il palazzo della Regione.
Il corteo, composto da circa 350 persone, è arrivato nella zona della Zecca, proseguirà verso piazza Corvetto e da li scenderà in via Roma prima di fermarsi in piazza De Ferrari.
Qui dovrebbe avvenire l’incontro tra il sindaco di Genova Marco Bucci ed il presidente della Regione Giovanni Toti, entrambi in partenza per Roma dove incontreranno, insieme a Rixi, il ministro Calenda per fare il punto della situazione.
I dipendenti Ilva sono preoccupati per l’ipotesi di accordo tra Governo e nuova proprietà che prevederebbe oltre 4mila esuberi ed il ricorso agli ammortizzatori sociali.
I lavoratori protestano contro l’ipotesi di accordo tra Governo e nuova proprietà che prevederebbe oltre 4mila esuberi e il ricorso agli ammortizzatori sociali come i lavori socialmente utili.
Intanto prosegue l’occupazione della fabbrica, con la tenda rossa montata davanti ai cancelli. La società ha presentato un esposto ai Carabinieri della stazione di Cornigliano-Sestri Ponente perché ritiene che l’occupazione dello stabilimento abbia causato danni all’azienda ed ai lavoratori. Nell’esposto si legge che chi non voleva aderire alla protesta è stato allontanato in maniera violenta, determinando uno stop alla produzione.
Inoltre, secondo quanto riferito dalla società, gli operai si sarebbero impossessati di alcuni mezzi di lavoro senza esserne autorizzati.
Immediata è arrivata la replica del sindacato che ha sottolineato come non si sia mai verificato alcun picchetto.