Olympiacos – Pro Recco 9-7
Olympiacos: Pavic, Mylonakis, Delakas, Genidounias 1, Fountoulis 4, Nikolaidis, Dervisis 1, Buslje 1, Mourikis, Gounas 1, Argyropoulos, Obradovic 1, Galanopoulos. All. Theodoros Vlachos
Pro Recco:Tempesti, Di Fulvio 2, Mandic 1, Alesiani 1, Molina 1, Bodegas, Ivovic 1, Echenique 1, Figari, Filipovic, Aicardi, Gitto, Volarevic. All. Vladimir Vujasinovic
Arbitri: Alexandrescu (Rou), Margeta (Slo)
Parziali: 2-1, 2-3, 3-2, 2-1
Note: usciti per limite di falli nel quarto tempo Genidounias (O), Di Fulvio (R). Nel secondo tempo Pavic (O) para tiro di rigore a Filipovic. Nel terzo tempo Volarevic al posto di Tempesti. Superiorità num. Olympiacos 7/12, Recco 3/10. Spettatori 2500 circa.
Genova – Sfuma il sogno Champions della Pro Recco: alla Sciorba la coppa la alzano i greci dell’Olympiacos che superano i biancocelesti per 9-7.
Una vittoria meritata, costruita intorno ad un fenomeno che è quel Josip Pavic, portiere croato oro olimpico a Londra 2012, che ha difeso con grande sagacia la porta ellenica.
Partita avvincente, ma a tratti spigolosa, dove il Recco non è riuscito ad imporre il proprio gioco ed è rimasto imbrigliato nella tela dei ragazzi di Vlachos, tecnico di grande esperienza.
Alla vigilia del match Vujasinovic, allenatore dei biancocelesti, dopo la battaglia in semifinale con lo Jug Dubrovnik, aveva dichiarato che bisognava alzare il tono perchè l’Olympiacos sarebbe stata formazione molto ostica. Così non è stato. Anzi il Recco ha giocato al di sotto delle proprie possibilità, sopratutto difendendo non come di consueto.
La gara si sblocca dopo ben cinque minuti e quaranta secondi: l’Olympiacos passa con Obradovic, in superiorità, infilando Tempesti sopra la testa.
Mandic pareggia con un gran tiro, ma nello spazio di un’azione riecco il vantaggio ellenico Buslje, con Gitto nel pozzetto.
Due sono le chiavi per leggere l’incontro: la pessima media di realizzazione in superiorità (alla fine sranno solo 3 su dieci occasioni, contro le 7 su 12 degli avversari) ed il rigore sbagliato da Filipovic e parato da Pavic alla fine del secondo parziale sul risultato di quattro pari.
La Pro Recco ha patito la tensione, a cui non è abituata, ha patito il dover rincorrere sempre il risultato.
Le squadre cambiano campo, ma il copione è sempre lo stesso: Fountoulis e Dervisis battono Tempesti con tiri fotocopia da posizione 2. Vujasinovic prova a dare la scossa ai suoi con Volarevic a difesa della porta.
I biancocelesti, disorientati più che mai, cercano di reagire puntando sul loro uomo migliore in vasca: Francesco Di Fulvio non fa però i miracoli ed anche lui trova sulla sua strada un Pavic a dir poco strepitoso.
Ma nonostante questo handicap, i biancocelesti riescono nuovamente a rientrare in partita e trovano il secondo pari della serata con Alesiani: inutilmente perchè nel ribaltamento dell’azione l’Olympiacos ritorna in vantaggio con Genidounias.
Il morale va sotto i piedi e Recco incassa altre due reti nell’ultimo quarto. A nulla serve la rete di Echenique: l’italo argentino, in ombra tutta la serata, non ha fatto la differenza che ci si aspettava. Ma non solo lui: fenomeni come Filipovic, Mandic (il cui attenuante è di giocare solo in coppa), i due centrali Aicardi e Bodegas non sono riusciti a dare il meglio di se. Gli ellenici hanno buttato il cuore in questa partita e come nel 2002 a Budapest, quando alzarono la loro prima Champions al cielo in casa dell’Honved, questa sera l’hanno alzata a Genova. Meritatamente, come conferma lo stesso Vujasinovic: «Abbiamo sbagliato troppo in attacco e il loro portiere, Pavic, ha fatto una grandissima partita. Noi abbiamo mancato troppi tiri facili innervosendoci. Loro nel terzo tempo hanno fatto due gol da molto lontano e la gara si è messa sul binario sbagliato: hanno meritato di portare la coppa ad Atene, così è la vita sportiva, aspettiamo un’altra occasione per provare a vincere».