Savona – Sono stati oltre quattromila gli esemplari di gru che hanno transitato nei cieli del Beigua in poco più di un’ora.
L’avvistamento risale al pomeriggio del 1 marzo, in occasione di #GruNelBeigua, il primo esperimento social di osservazione collettiva.
L’iniziativa, avviata due settimane fa in corrispondenza dell’ingresso nel periodo di migrazione regolare della gru, è riuscita a coinvolgere non solo gli appassionati di birdwatching, ma anche decine di persone che non avevano mai avuto occasione in precedenza di interessarsi al fenomeno.
Certo la tipologia di specie scelta ha un indubbio fascino: la grossa dimensione, la chiassosità del richiamo, la particolarità delle forme geometriche assunte dallo stormo in migrazione, tutti elementi che contribuiscono a far notare con maggior facilità un fenomeno che negli ultimi anni sta assumendo sempre maggior rilevanza in termini numerici. Sono bastate poche indicazioni su come riconoscere la specie, accompagnate da puntuali messaggi di allerta, che segnalavano le partenze dalla vicina Francia o gli avvistamenti sulla rotta di avvicinamento al Beigua, per innescare una serie di segnalazioni puntuali in più giorni, con una distribuzione che si è estesa molto al di là del territorio del Parco del Beigua, riguardando in modo ampio la porzione centrale e quella occidentale della Liguria, di fatto le più interessate dalla migrazione visibile, sia lungo il litorale sia nella fascia interna.
Le segnalazioni, effettuate non solo nelle ore diurne ma anche, soprattutto nell’ultima decade di febbraio, nelle ore serali e notturne, hanno fatto registrare finora un transito di diverse migliaia di individui con due giornate di picco: il 24 febbraio, con dati relativi anche al Levante genovese, e soprattutto il 1 marzo, quando dalla mattina e maggiormente nel pomeriggio la Riviera di Ponente, prima, e il Genovese a seguire, sono stati toccati massicciamente dallo spettacolare fenomeno; in particolare oltre 4150 gru sono transitate in poco più di un’ora a seguito di un conteggio meticoloso (operazione non sempre banale, dato l’arrivo in massa di fitti stormi composti spesso da centinaia di individui insieme o frammisti) da una postazione al confine con la ZPS “Beigua-Turchino”. Questa giornata ha riscontrato il massimo numero di contatti e segnalazioni, grazie anche all’apporto di informazioni sugli avvistamenti ed altri elementi descrittivi, di immagini fotografiche e di video postati su Facebook e Instagram dai partecipanti all’iniziativa. Il bilancio, basato su stime fondate del volume di migrazione, lascia presumere finora un flusso di almeno 7-8000 individui in migrazione attraverso l’area vasta del Beigua verso Nord Est.
#GruNelBeigua non finisce, i social network del Parco continueranno ancora a raccogliere segnalazioni e avvistamenti senza una scadenza fissa ma in base all’esaurimento naturale del flusso migratorio, di norma collocabile attorno alla metà di marzo.