Milano – L’ex re dei paparazzi è tornato in carcere nella giornata di ieri, dopo la sospensione dell’affidamento terapeutico decisa dal Giudice della Sorveglianza di Milano. Dopo essere stato rilasciato nel febbraio 2018, Corona è tornato a San Vittore a causa delle numerose violazioni alle disposizioni del Tribunale di sorveglianza compiute dallo stesso negli ultimi mesi, tra cui le numerose ospitate in televisione. A sollevare i polveroni sarebbero stati soprattutto due eventi: la sua incursione nel boschetto di Rogoredo e la diatriba legata al presunto tradimento di Karin Trentini ai danni di Riccardo Fogli, fatti evidenziati come incompatibili con una persona in affidamento terapeutico e che sta scontando una pena.
Secondo l’imputato, invece, queste presunte violazioni farebbero parte del suo lavoro, e non costituiscono reato. Il legale di Corona ha tentato di far ragionare il suo assistito, affermando che è tempo di rendersi conto che «le regole vanno rispettate, se no si passa dalla parte del torto, deve capire che è così che funziona».
Fra i primi commenti arrivati dopo la notizia dell’arresto del fotografo c’è quello di Nina Moric, che sulle stories di Instagram ha pubblicato una frase simbolica tratta da una strofa di Lazarus, canzone dei Porcupine Tree: “Il chiaro di luna sta sanguinando dalla tua anima”. La modella aveva da poco riallacciato i rapporti con Fabrizio Corona dopo un passato burrascoso, legato anche alla custodia del figlio Carlos.
Nel provvedimento il giudice ha parlato dell’insofferenza di Corona alle regole, manifestate più volte anche sui social network e in televisione, a Non è l’Arena di Massimo Giletti. Nella trasmissione ha detto di essere stanco di tutti quegli obblighi e che, quindi, se ne fregava.
Entro 30 giorni, la Sorveglianza dovrà fissare un’udienza e decidere se confermare o meno lo stop all’affidamento.