Genova – Sala piena al cinema Sivori per la proiezione genovese del film documentario Dove Bisogna Stare.
La pellicola, diretta da Daniele Gaglianone e scritta con Stefano Collizzolli, in collaborazione con Medici Senza Frontiere, racconta la storia di quattro donne che, trovandosi faccia a faccia con le realtà dei migranti, hanno deciso di impegnarsi spontaneamente nell’aiuto.
Alla proiezione genovese ha partecipato Elena Pozzallo, valsusina, che ha raccontato la sua personalissima esperienza.
Già impegnata politicamente, Elena si è scontrata con la realtà dei migranti, accampati in stazione senza la possibilità di varcare i confini.
Giorno dopo giorno, insieme a gruppo di persone, Elena ha portato cibo e aiuto ai migranti bloccati: “Mi sono ritorvata a incontrare persone che non potevano passare e che erano ferme in stazione – racconta – A quel punto, partendo dalla solidarietà che è uno dei miei principi, mi sono data da fare“.
E proprio durante una delle visite ai migranti fermi in stazione, Elena viene a conoscenza della situazione di Mathieu, un giovane migrante costretto al ricovero in ospedale per le complicanze agli arti inferiori rimediate nel tentativo di attraversare il confine con la Francia durante una tormenta di neve.
“Dopo alcuni giorni ci è stato detto che uno dei ragazzi, Mathieu, era in ospedale con i piedi compromessi per il freddo e non sapevano se sarebbe stata necessaria l’amputazione. Abbiamo iniziato ad andare a trovarlo, a portargli qualcosa da mangiare e a lavargli la roba. Quando è uscito, abbiamo pensato potesse essere importante non lasciarlo da solo per evitargli un ulteriore trauma dopo il campo in Libia, la traversata in barcone e la tormenta in cui ha vagato per sette ore, rimediando un assideramento dei piedi.
Dopo essermi informata su cosa volesse dire accogliere Mathieu in casa, ho dato la mia disponibilità“.
Insieme alle storie di Elena ci sono quelle di Jessica, Georgia e Lorena, donne estremamente diverse tra di loro ma accomunate dal sentire comune di agire di fronte allo stato di bisogno di qualcuno.
In tre mesi, la pellicola è stata proiettata in oltre trenta città italiane e, a proposito, il regista Daniele Gaglianone aveva spiegato: “E’ innanzitutto un film su di noi, sulla nostra capacità di confrontarci con il mondo e di condividerne il destino”.