Genova – E’ scattato questa mattina il sequestro dei Bagni Liggia.
I sigilli allo stabilimento, posti dagli agenti della Polizia Locale e dalla Capitaneria di Porto, sono arrivati dopo la sentenza del Tribunale del Riesame della scorsa settimana.
Sembra, infatti, che dietro al sequestro ci sia una violazione della Bolkestein, la direttiva europea che prevede la rimessa al bando per le concessioni pubbliche.
La vicenda sarebbe iniziata nel maggio del 2018 quando il titolare dello stabilimento ha abbattuto il muretto di un bagno vicino.
Per il Comune c’era il via libera ma la Procura aveva aperto un’indagine a carico del titolare proprio in violazione della Bolkestein: l’area su cui si trovano i bagni Liggia, infatti, sarebbe stata occupata abusivamente.
Il Pubblico Ministero Walter Cotugno aveva quindi chiesto il sequestro al Gip, che aveva respinto la domanda.
Risposta negativa anche da parte del Riesame.
La Cassazione, invece, accogliendo la richiesta e rimandando il tutto nuovamente al Riesame, avrebbe confermato il sequestro.
Come spiegato proprio dal Riesame, le autorità hanno tollerato per un decennio l’illecito per favorirlo o per inerzia visto che la concessione, rilasciata nel 1998 e scaduta a fine 2009, non era più stata rinnovata né riassegnata.
I giudici hanno trasmetto gli atti al Pubblico Ministero perché indaghi su Comune, Capitaneria e Demanio per l’inerzia dimostrata sul caso.