Genova – False attestazioni con controlli ammorbiditi, prima e dopo il crollo di ponte Morandi hanno portato la Procura di Genova e la Guardia di Finanza a eseguire diversi blitz con arresti, perquisizioni e misure interdittive in varie regioni d’Italia.
A darne notizia, nell’edizione in edicola questa mattina, il quotidiano il Secolo XIX.
Le operazioni sarebbero partite nell’ambito dell’indagine sul cedimento del viadotto il 14 agosto 2018 che ha causato la morte di 43 persone e la perdita della casa per centinaia di famiglie genovesi.
Al centro dell’inchiesta ci sarebbero, secondo il quotidiano genovese, nove persone che lavorano per Spea Engineering e Autostrade.
Il Giudice Angela Maria Nutini avrebbe firmato l’ordinanza di custodia cautelare chiesta dai pm Cotugno e Terrile.
I maggiori controlli da parte delle Fiamme Gialle hanno riguardato Spea, controllata di Autostrade e delegata a monitoraggio e manutenzione delle autostrade.
Secondo quanto emerso delle indagini, proprio Spea avrebbe falsificato i rapporti sulla sicurezza dei ponti e dei viadotti, anche dopo la tragedia del Morandi.