Genova – Un nuovo colpo di scena nell’intricata vicenda dell’intitolazione, prevista per domani mattina, della passerella che attraversa il Bisagno conosciuta nella zona come Ponte Firpo. La sorella di Fabrizio Quattrocchi, Graziella, ha scritto una lettera al sindaco Marco Bucci e al consiglio comunale chiedendo la sospensione dell’iter per dedicare il ponticello a suo fratello morto in Iraq, trucidato dai terroristi dell’Isis.
La famiglia Quattrocchi, dopo quella del partigiano Attilio Firpo, si pronuncia quindi contro la decisione del Comune e precisa di non aver mai saputo della denominazione precedente del ponte e di aver appreso solo a seguito delle polemiche l’esistenza di un “contenzioso” sull’attribuzione del nome.
Non desiderando procurare dolore alla famiglia Firpo e non volendo che le polemiche divampate attorno al caso “riaprano ferite dolorose”, la famiglia Quattrocchi chiede al sindaco e al Comune di non procedere all’intitolazione a Fabrizio ma di cercare piuttosto un’altra possibilità.
Con una toccante lettera piena di rispetto, dignità e onore, la famiglia Quattrocchi comunica di non voler più che la cerimonia si tenga e ha comunicato che non parteciperà laddove questa si tenga comunque.
Con un gesto di grande sensibilità compiuto senza entrare in alcun modo nelle polemiche o nella questione, la famiglia dell’italiano trucidato dai terroristi in Iraq nel 2004, semplicemente fa un passo indietro, desiderosa di non suscitare ulteriore sofferenza ma solo di ricordare adeguatamente la morte del congiunto.
Una lezione di stile dopo tanta confusione.
Questo il testo della toccante lettera di Graziella Quattrocchi:
Lettera aperta ai concittadini della città di Genova e della Liguria.
Ho saputo della targa dedicata a mio fratello Fabrizio nel pomeriggio del 22 Novembre, su mia esplicita richiesta mi era stato riferito che la mozione era stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale e che il ponte non avesse alcuna denominazione precedente.
Premetto che la mia famiglia non ha chiesto riconoscimenti alle autorità politiche ed alla città di Genova e che anzi alle varie proposte succedutesi in questi anni, abbiamo posto un cortese rifiuto onde tutelare un dolore che riteniamo privato ed evitare le polemiche e contestazioni che, nostro malgrado, abbiamo subito in passato e continuiamo a subire ancora oggi.
Ho partecipato a moltissime manifestazioni in questi anni, in diverse città e paesi d’Italia che hanno deciso spontaneamente di dedicare alla memoria di mio fratello onorificenze di varia natura: premi sportivi, letterari, monumenti, vie, piazze, giardini e molto altro. Ho presenziato con gioia, accolta in un’atmosfera calorosa e di festa.
Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta tutte le persone che in questi lunghi 16 anni ci hanno mostrato vicinanza, conforto e dato la forza di andare avanti, persone che hanno conosciuto Fabrizio per la sua profonda umanità e compassione per il prossimo, specie se in difficoltà o indifeso.
Fabrizio è stato ucciso dagli uomini dell’Isis mentre stava svolgendo il suo lavoro presso un’agenzia di sicurezza, proteggendo altre persone.
Alla luce di tutto ciò io e la mia famiglia non desideriamo che il ponte venga titolato a Fabrizio poiché si prospetta sin dalla sua origine come fonte di sofferenza e contrasti non voluti sia per noi che per la famiglia Firpo.
Solo ieri sera ho appreso con sofferenza e disagio di questa situazione preesistente di cui la mia famiglia non era a conoscenza.
Sono molto dispiaciuta, tuttavia non posso che sostenere a gran voce il desiderio di tutelare la memoria di Fabrizio, chiedendo di evitare sterili polemiche, fonte di sofferenza.
Per queste motivazioni fondanti non sarò presente alla cerimonia di domani, lunedì 2 dicembre.
Chiedo al Consiglio Comunale e al sindaco Bucci di riconsiderare la propria posizione, scegliendo eventualmente un altro luogo da dedicare alla memoria di Fabrizio.
Ringrazio sentitamente a nome mio e della mia famiglia tutti gli organi competenti e i cittadini della nostra città per il loro supporto e la loro vicinanza. Graziella