Genova – Partiranno domani, sabato 4 gennaio, i saldi invernali della Liguria.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia preventiva una spesa media di circa 324 euro per l’acquisto di capi in saldo.

Un giro d’affari del valore complessivo stimato di 5,1 miliardi di euro.

Per il Presidente di Federmoda Confcommercio Genova Gianni Prazzoli “le vendite invernali sono state rallentate dalle temperature elevate ma auspichiamo una buona riuscita dei saldi invernali soprattutto presso i piccioli negozi di vicinato di qualità che, come sempre, offriranno ai clienti qualità e competenza a prezzi allettanti.

La previsione è che, con questi saldi, riparta la corsa allo shopping e si possa riscontrare un buon effetto sui consumi. Sono molte le imprese che abbiamo raggiunto per dare informazioni, dettagli e materiale informativo sui saldi e, anche in questa occasione ci siamo resi conto di quanto sia prezioso il lavoro dell’associazione per raggiungere in maniera capillare gli operatori. Un lavoro che vediamo ripagato dalla crescente fiducia da parte degli operatori e dal crescente numero di adesioni”.

A fare eco a Prazzoli arriva anche Manuela Carena, Vice Presidente Federmoda Confcommercio Genova: “Siamo fiduciosi che le persone riconoscano nei nostri negozi dei punti di riferimento di qualità e che anche quest’anno decidano di fare shopping da noi. Come Confcommercio invitiamo i cittadini a investire nei nostri ‘saldi sostenibili’ per fare acquisti consapevoli dal punto di vista non solo socio-economico, ma anche etico-ambientale. Comprare ‘sotto casa’ nei negozi di prossimità, quelli che animano le nostre vie, i nostri centri, le nostre città, è da tempo il nostro slogan. I prezzi, inoltre, sono molto competitivi. Comprare nei negozi sotto casa è certamente più sostenibile dal punto di vista ambientale e decisamente molto più stimolante dal punto di vista relazionale rispetto all’asettico acquisto on line”.

Ma durante i saldi è bene tenere a mente alcuni principi base per evitare di incappare in finti sconti.

  • cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  • Indicazione del prezzo durante i saldi: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Intanto, Genova si prepara all’apertura delle vendite promozionali con tre giorni di parcheggi gratuiti.